Non sparate sul cronista
Premessa
Ho scorso in bozza le pagine di questo libro ed alla memoria sono riaffiorati uno ad uno, qualcuno in maniera più nitida qualcun altro meno, le pagine di una cronaca sulla quale il tempo ha già depositato la sua patina per farla diventare storia. Fatti, personaggi e polemiche che negli ultimi cinque anni hanno caratterizzato la vita del più importante centro della Sila e, di converso, anche della testata che dirigo; tutti articoli che hanno lasciato un segno, che non sono scivolati via indenni per alcuno, per chi li ha scritti e per chi vi è stato descritto e raccontato, a testimonianza di un impegno giornalistico, qual’è quello di Franco Laratta, che va ben oltre il semplice comunicare.
Articoli che ho condiviso e non solo “legalmente”, come mi imponeva la direzione responsabile del giornale, ma anche professionalmente e moralmente, nella consapevolezza che fare il cronista alla maniera in cui lo fa Laratta non è facile, soprattutto perché i destinatari, nel bene e nel male, dei suoi servizi sono amici, sono i vicini di casa e di lavoro, come capita nelle piccole comunità. E superare questa dimensione richiede uno sforzo notevole, quasi impossibile se non si è sorretti da una connaturata vocazione ad un mestiere che ogni giorno che passa è sempre più nel mirino. Nel’mirinò, di una simbolica arma che spara sulla penna, Franco Laratta si e trovato spesse volte e però ne è uscito indenne, non certamente defilandosi, ma affrontando il problema di petto e non cedendo nè alle lusinghe nè alle minacce anche quando queste vi sono state. E’ l’autore di questo libro, un’antologia di articoli già noti al pubblico dei lettori e non solo di San Giovanni in Fiore, un bersaglio mobile, che non si lascia impallinare, anzi che riesce a respingere i colpi al mittente. Colpi leali, mai bassi. Polemiche aperte, come tante ne vengono richiamate in queste pagine avendo come obiettivo il dovere dell’informazione, ma sottendendo anche un grande amore per la sua città.
Tanti personaggi “colpiti” sono tornati ad essere più amici di prima con il loro fustigatore, a testimonianza che, una volta passata la buriana, hanno colto l’essenza vera degli scritti di Franco Laratta e la riprova è data dall’incoraggiamento che egli ha avuto per dare alle stampe questa raccolta fatta dai suoi articoli più significativi, con una penna graffiante ma mai intrisa di veleno.
Farei un torto ai lettori di questa raccolta ed a me stesso se non esternassi qui una convinzione che ho ora maturato ma che ho convinzione è che egli è un giornalista nato, uno dei pochi della nuova generazione e su questa predisposizione, mentre qualcuno lo scoraggiava con polemiche ed altro, io l’ho sempre incoraggiato, certo che, pur se a mezzo servizio per i suoi impegni di lavoro, lascerà San Giovanni in Fiore ed alla Calabria tutta una traccia indelebile di una professione che ancora deve dare un contributo alla crescita culturale di questa Regione.
Domenico Napolitano
Direttore de “il Crotonese”