No di Laratta alla colata di cemento accanto al Santuario della Madonna delle Armi a Cerchiara
Proseguono le polemiche sulla costruzione a Cerchiara del punto informativo nei pressi del Santuario della Madonna delle Armi. Dopo vari interventi, e soprattutto dopo la costituzione del comitato spontaneo denominato No allo scempio, a scendere in campo in difesa della sacralità del luogo è il deputato della Margherita, Franco Laratta il quale annuncia una interrogazione parlamentare al ministro dei Beni culturali, Francesco Rutelli, al fine di scongiurare le colate di cemento e per sapere se la costruzione ai margini della chiesa sia conforme agli obblighi di legge, oltre che rispettosa dei parametri ambientali e artistico-culturali.
Dopo una visita nei luoghi sacri, accompagnato dai promotori del comitato, Franco Laratta si è intrattenuto a lungo presso gli scavi eseguiti a pochi metri dal complesso monumentale, e che secondo i progetti dellAmministrazione comunale dovrebbe ospitare il punto informativo oggetto di una estenuante battaglia da parte del Comitato.
Alla vista del cantiere edile, il deputato cosentino si è detto «indignato» per la proposta progettuale «operata dalla Giunta Mauro. Una scelta scellerata che se non rettificata in tempo, rappresenta un vulnus per lintera comunità religiosa cerchiarese, oltre al deturpamento di un bene così prezioso come il Santuario che verrebbe, così facendo, devastato».
Laratta trova «irragionevole voler costruire un punto informativo del Parco nazionale del Pollino al termine di un percorso ricco di bellezze naturali e storiche, e non in punto daccesso come la logica vorrebbe. In ogni modo ha aggiunto il parlamentare ulivista non demorderemo e andremo fino in fondo per la difesa del patrimonio artistico e culturale cerchiarese».
A ministro Rutelli Laratta chiederà sia il blocco urgente dei lavori di costruzione, sia lapposizione di un vincolo alledificabilità nelle zone adiacenti il Santuario, al fine di evitare in futuro altri ulteriori scempi.
Il vicecoordinatore della Margherita inoltre, ha già chiesto nei prossimi giorni un incontro con i responsabili calabresi della Sovrintendenza, e seguirà levolversi delle vicende a stretto contatto con il Comitato, convinto «che la triste vicenda dello scempio debba avere una positivo e rapido epilogo, affinché il Santuario ritorni ad essere un eremo, un luogo di preghiera e riflessione proprio come era stato concepito da chi lo ha eretto».