NAVI DEI VELENI IN CALABRIA. RIFIUTO DEL GOVERNO DI RICEVERE PETIZIONE POPOLARE
NAVE DEI VELENI. ON. Franco Laratta ( e altri 20 deputati): “perchè la Presidenza del Consiglio ha respinto la petizione popolare sottoscritta da 30 mila cittadini?”
INTERPELLANZA URGENTE
Al sig. Presidente del Consiglio, al Ministro per lAmbiente
dell on. Franco Laratta e altri
In relazione ai fatti relativi alla presenza di scorie radioattive in Calabria e al ritrovamento del relitto di una nave al largo del mare di Cetraro (Cs), il Quotidiano della Calabria, che sulla vicenda ha dimostrato una particolarissima e costante attenzione finalizzata a scoprire la verità su queste drammatiche vicende, ha promosso una petizione popolare denominata Liberi dalle scorie che in poche settimane ha raccolto la cifra record di 28 mila firme a sostegno.
La suddetta petizione è stata inoltrata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ma, secondo quanto denunciato dal giornale, la Presidenza del consiglio dei ministri non intende ricevere la petizione Liberi dalle scorie lanciata dal Quotidiano.
Secondo il giornale calabrese: Da settimane andava avanti questa singolare trattativa, poi venerdì sera Sara Santarelli, segretaria del sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Paolo Bonaiuti, pressata dalle nostre telefonate ci ha comunicato la decisione sostenendo che il Governo ritiene chiuso il caso dopo il ritrovamento del Catania al largo di Cetraro. Inutile ricordare che quello del Cunsky (Catania?) era solo uno dei punti della petizione: il no è stato netto e imbarazzato.
Non cè alcun dubbio che si tratta di una vicenda senza precedenti, oltremodo inusuale e decisamente offensiva per decine di migliaia di persone che hanno semplicemente esercitato un loro diritto e hanno chiesto di essere messi a conoscenza di fatti che hanno allarmato lopinione pubblica nazionale e internazionale e hanno causato un grave danno allimmagine, alleconomia e alle attività turistiche e produttive di una regione che si trova al centro di un vero e propria scandalo dai contorni tuttaltro che chiari.
Condividendo quanto affermato in data 15.11.09 da Matteo Cosenza, direttore de Il Quotidiano della Calabria, in prima pagina del giornale ( Nessuno si illudeva che da sola una petizione potesse imporre comportamenti e provvedimenti in una materia tanto rilevante, ma confessiamo che mai avremmo immaginato che si potesse essere arroganti e maleducati fino al punto di non voler neanche ricevere una lettera – tale è la petizione – di tante persone. Forse abbiamo un torto: osiamo ancora pensare che la democrazia non sia solo una parola)
con la presente interpellanza urgente si intende sapere:
-Quali siano le ragioni che hanno spinto la Presidenza del Consiglio a non accettare la petizione del Quotidiano della Calabria, corredata da circa 28mila firme di cittadini che liberamente e senza alcun condizionamento di parte hanno inteso sottoscrivere;
– in base a quali norme, regolamenti o prassi, la Presidenza del Consiglio si rifiuta di ricevere una petizione popolare, oltretutto su una vicenda assai grave e ancora del tutto da chiarire (come del resto appare evidente dallattività parlamentare in merito e da mozioni bipartisan approvate alla Camera).