Napolitano, lultimo grande padre della democrazia italiana!
Non importa quello che dirà il Presidente Napolitano nel corso della sua visita in Calabria.
Egli, per la sua storia, la sua cultura la sua fede democratica, non potrà che dire bene.
Non importa se farà un appello ai Calabresi a resistere e a reagire, se chiederà una classe dirigente più attenta, si chiederà maggiore forza e determinazione nel respingere lattacco criminale mafioso e nellimpedire la sua infiltrazione nelle istituzioni e nei partiti.
Qualunque cosa dirà Napolitano sarà un bene per noi calabresi e per lintero Paese. Questo perché il Presidente della Repubblica è lultimo grande difensore della legalità istituzionale. Difende la Costituzione dall aggressione continua che sta subendo in questi anni; difende con energia la democrazia parlamentare dal crescente tentativo di ritenerla una perdita di tempo; si schiera sempre per la trasparenza e la legalità; invoca una classe dirigente migliore nel Paese e un forte rinnovamento nel Mezzogiorno. Nel suo Mezzogiorno.
Il Presidente invoca da sempre lunità delle forze politiche nellaffrontare i temi delle riforme, nellaggredire la tremenda crisi economica in atto, nel dare sempre più forza allunità del Paese. Un grande meridionale, un italiano autentico, un europeista convinto. Un uomo antico, ma dal respiro moderno. Un perfetto democratico.
Da un uomo così non puoi che aspettarti parole nobili. Valutazioni attente. Richiami condivisibili.
Il problema non è cosa dirà il Presidente della Repubblica. Semmai il problema è chi lo ascolterà. Chi terrà conto delle sue parole. Chi le metterà in pratica. Chi lo seguirà.
Sarebbe un guaio per il Paese non ascoltare un presidente così. Sarebbe un guaio anche per la Calabria se dovesse dimenticare rapidamente quello che ci dirà.
Benvenuto in Calabria presidente. Una terra che è decisamente migliore di quanto la si descrive e la si racconta. Una terra nobile e generosa, che merita decisamente di più. Che avrà la forza di uscire dalla crisi che lavvolge. Che saprà cambiare. Che uscirà dal tunnel.
“Utta a fa juornu ca notti è fatta“. Ce la faremo sig. Presidente!