Misasi riparte dallo Jonio
Dal risultato del 13 giugno capirò se posso riprendere
“Non ho nessuna ambizione a ritornare a svolgere ruoli in prima persona. Intanto continuo i miei studi che possono presentare indicazioni valide anche per il futuro”.
TORNA alla politica attiva Riccardo Misasi, torna dall’Alto Ionio, da dove, per sua ammissione, aveva cominciato tanti anni fa. Per ora il suo impegno è volto alla campagna elettorale che nel Meridione vede impegnato il suo amico fraterno Ciriaco De Mita a cui, il buon Riccardo, non ha saputo dire di no, raccogliendo l’invito di Franco Laratta, segretario provinciale dei Popolari, a dare una mano al partito in questo difficile momento politico che vede scendere in campo anche il segretario regionale Ernesto Funaro, impegnato per un posto in Europa. E poi l’occasione è quella giusta per verificare se ci sono le condizioni per un riavvicinamento a quella politica attiva, lasciata circa sette anni fa, quando era ministro della Repubblica, per la Pubblica istruzione. “Dipende da voi”, ha detto Misasi rivolgendosi agli amici che lo hanno incontrato nel tour dell’Alto Ionio, ad Amendolara, Oriolo, dove è stata presentata la lista di centro sinistra in competizione amministrativa, a Trebisacce, e rivolgendosi in particolare a Mario Melfi, candidato alla provincia, definito come persona qualificata e molto seria che merita il suo appoggio . “Dipende da voi – ha detto Misasi – nel senso che dal risultato elettorale del prossimo 13 giugno potrò valutare il mio rientro in politica”. “Senza fraintesi – si è affrettato a dire l’ex ministro – in quanto l’esito elettorale mi consentirà di capire se ci sono le reali possibilità di ricostruire un gruppo nel quale io sarò a disposizione per riprendere un percorso comune, per una cultura politica che non c’è più”. Per Riccardo Misasi è stato un bagno- di folla, di amici plaudenti che ne hanno salutato l’arrivo come Napoli ha fatto con Maradona ai tempi dello scudetto. “E’ tornato Misasi, tornerà il grande Partito dei Popolari”. Quasi uno slogan che fa capire quanto carisma sprigioni dal politico che per sette anni si è ritirato a pensare, a vivere la politica dietro le quinte, a meditare e partorire un libro (Storia di un libero Comune) che è già un successo editoriale. Sul suo ritorno, Misasi spegne gli entusiasmi di chi pensa che sia già di nuovo in campo: ” . . .Non ho nessuna ambizione a ritornare a svolgere ruoli in prima persona. Continuo i miei studi nei quali c’è anche la ricerca di alcune indicazioni che, sulle riflessioni di esperienze del passato, innescano possibili indicazioni attuali, valide per il futuro. L’occasione di queste elezioni Europee dove il PPI è impegnato anche con il suo segretario regionale, Funaro, e con la candidatura di De Mita. Tutti sanno quale legame di amicizia personale io abbia con questa personalità e, quindi, c’è una motivazione in più che non potevo non accogliere. Il mio impegno attuale è solo questo. Non altro”. Di sicuro l’obiettivo attuale è quello indicato da Misasi, ma i suoi tanti entusiasti amici, già pensano al ritorno leader, intorno al quale crescere e far tornare grande il Partito, magari aggregando le tante anime della vecchia DC, oggi sparse per tutto l’arco costituzionale. Ha voglia di parlare, Riccardo Misasi, di ripercorrere i vecchi tempi, del bagno di folla che sta ad ascoltarlo deliziato dal suo parlare forbito, accattivante, coinvolgente. Parliamo un po’ di tutto. Dalle elezioni del presidente della Repubblica, Ciampi, al ritorno delle Brigate Rosse. Dal ribaltone regionale alla polemica di Laratta con l’Avvenire, alla questione Meridionale iniziata tanti anni fa, con lui ministro, ed ancora oggi irrisolta. Riportiamo solo il suo pensiero sulla attuale campagna elettorale per il rinnovo del consiglio provinciale. “Sono qui (ad Amendolara) perché è candidato un amico (Mario Melfi) una persona qualificata e molto seria. Sono convinto che in questo momento, un rafforzamento dei Popolari possa servire allo sviluppo ulteriore della vita politica italiana. Non penso che sia essenziale solo questo, ma questo è necessario. Misasi è tornato, con la sua dialettica, il suo carisma da leader. Resta da vedere che ruolo politico intenderà svolgere agli albori del terzo millennio.