Medici candidati, non cada nel vuoto quanto detto da Maria Sorrentino
E’ dolorosa ma terribilmente vera la reazione della mamma di Federica Monteleone, la studentessa sedicenne di Vibo Valentia, morta lo scorso gennaio dopo essere entrata in coma mentre veniva sottoposta nell’ ospedale di Vibo ad un intervento di appendicite.
Quando la signora Sorrentino dice che il medico-candidato viene distolto dal proprio servizio per la politica e, aggiungo io, peggio ancora per la gestione e l’amministrazione, dice una cosa vera e sentita. Ma quello che forse di più è importante è che la funzione del medico, come quella del Magistrato, deve essere salvaguardata, tenuta fuori dalla mischia politica e dalla ricerca spietata di consensi, posti e poltrone. IL medico deve tornare ad essere prima di tutto medico. Ma la di là del caso specifico, il legislatore dovrebbe occuparsi di stabilire alcune incompatibilità per legge, di prevedere dei limiti per alcune professioni particolarmente sensibili e delicate. Risulata, tanto per fare un esempio, che Dirigenti di strutture pubbliche (e non solo sanitarie), manager, direttori generali, figure importanti all’interno degli apparati dello Stato e delle Regioni, vengano spesso mobilitati nel corso delle campagne elettorali a sostegno di liste e di singoli candidati! In molti casi vengono sfacciatamente utilizzati uffici pubblici e mezzi della pubblica amministrazione. Questo è grave, e di questo bisognerebbe occuparsi al più presto.
Per quanto riguarda la signora Sorrentino non possiamo che sentirci vicini al dramma di una donna, di una madre, che ha bisogno di giustizia e di verità.