Mare blu e rabbia nera. La bellezza oltraggiata in Calabria.
A cosa serve avere le spiagge più belle d’Italia? Tropea, quest’anno è la terza località balneare più bella del Belpaese. Tropea bella, elegante, dove incredibilmente il comune viene sciolto per mafia, proprio alla vigilia di ferragosto! Incredibile.
A cosa può servirci il fascino unico al mondo dell’Arco Magno di San Nicola Arcella? O la magia della Fortezza aragonese de Le Castella, dove si può ammirare l’alba più bella del mondo? A due passi c’è il promontorio di Capo Colonna, con i resti del tempio di Hera Lacinia, quell’unica colonna simbolo dell’intero Parco Archeologico.
E sempre a due passi si apre Il mondo sommerso dell’Area Marina Protetta, lungo 42 km di piccole insenature, per la tutela del ricco patrimonio archeologico, che si trova sui fondali marini, tra labirinti di cunicoli e anfratti che offrono rifugio a tante specie di animali marini.
E che dire della leggendaria ‘cartolina’ di Chianalea di Scilla, con quel mare che penetra in quel vicolo dove sosta una barchetta così bella da sembrare finta?
E chi può vantare i colori fascinosi del tramonto sullo Stromboli visto dalla Calabria, con quella sfera di fuoco che si adagia romanticamente sul cratere fumante? Quel tramonto lungo e celebrativo, che incendia l’intero Tirreno, da Diamante fino allo Stretto, con una variante di rosso che cambia ogni 100 metri di costa.
Chi può immergersi senza provare emozioni, nel mare di Caminia, fra Catanzaro e Soverato, lungo il golfo di Squillace? E come non vantarsi di Capo Vaticano, che la rivista francese “Les Grands Voyageurs”, nel 2013 ha classificato come la terza spiaggia più bella d’Italia e tra le 100 spiagge più belle del mondo?
A cosa serve Roccella Jonica con la sua spiaggia di finissima sabbia bianca; Roseto Capo Spulico, splendida località balneare dell’alto Jonio cosentino, dove sul Promontorio di Cardone, a picco sul mare, si può ammirare il solenne Castello della Pietra, di epoca normanna; Riace con la splendida Costa dei Gelsomini, Zambrone, Sant’Andrea Apostolo dello Jonio, Brancaleone, Rocca Imperiale, Crucoli, Badolato, Palizzi, Cirò Marina?
A cosa servono le magie dell’alba che qualche giorno fa ho ammirato e fotografato dalla spiaggia di Cariati? E a cosa servono le nostre Bandiere Blu e le classifiche che ogni anno premiano le più belle spiagge calabresi?
Un misto di rabbia e amarezza affiora e si impone nel leggere il consueto monitoraggio annuale di “Goletta Verde”, che poi è la barca di Legambiente. Il rapporto, alla fine di un monitoraggio effettuato a giugno e luglio 2016. Si tratta di foci di corsi d’acqua, di canali e scarichi, con il “maggior rischio” di contaminazione. Ebbene, su 265 punti analizzati, ben 137 sono risultati inquinati o fortemente inquinati. Uno schiaffo ad un paese che di mare vive, del turismo se ne fa un vanto. Le situazioni peggiori sono state riscontrate nelle Marche, in Abruzzo, in Calabria. La Calabria, c’è anche la Calabria, ottimamente piazzata! Goletta verde rivela numerosi punti critici in Calabria. Troppi.
E per questo sono in tanti che dovrebbero vergognarsi! Il mare più bello. Le spiagge incantate. Angoli di paradiso unici al mondo. Atmosfere e suggestioni che nessun’altra regione può vantare. Ma poi arrivano i risultati del monitoraggio di ‘Goletta verde’ e tutto diventa più nero per noi calabresi. Sentirsi dire che ‘Le situazioni peggiori sono state riscontrate nelle Marche, in Abruzzo, in Calabria!’ ci fa vergognare. Anzi dovrebbe far vergognare coloro che sono responsabili di tutto questo. Una situazione che peggiora di anno in anno. Da tanti anni a questa parte.
Fino a quando si può stare zitti? A Nicotera e a San Ferdinando la disperazione dei cittadini è altissima e la loro reazione è molto forte, come lo scorso anno a Paola, come in più punti della Calabria ogni mattino. Indignazione, rabbia, disgusto, quando vedono avvicinarsi alla riva quella schifosa chiazza di indefinita sporcizia!
Fino a quando?
Fino a quando continueremo a vivere con le millenarie e spettacolari bellezze naturali e paesaggistiche aggredite e violentate da cumuli di spazzatura e dai depuratori puzzolenti che non funzionano mai?
Come possiamo immaginare di vivere di turismo ( ma dove?) quando nonostante in Calabria si arrivi a fare il bagno fino a novembre, non c’è nulla e nessuno in grado di gestire una stagione estiva ben ordinata, organizzata e coordinata che non duri solo 20 giorni? Ma quando mai abbiamo potuto vedere, in almeno 20 anni, un minimo di idea e di progettualità del turismo in Calabria? Mai nulla, tutto lasciato al caos e alla confusione, nella solita improvvisazione calabrese, ormai divenuta insostenibile.
E la rabbia diventa angoscia quando fai i conti con le tante eccellenze calabresi dell’Agroalimentare, con la spettacolare cucina regionale, con il fascino dei nostri centri storici, con l’arte, le tradizioni, i parchi naturali, i laghi e i fiumi e i tantissimi siti archeologici e culturali di cui è piena la Calabria.
Tutto mortificato, sottovalutato, ignorato. Quo usque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?
Fino a quando i calabresi potranno assistere silenti (e talvolta complici) al declino del suo straordinario patrimonio paesaggistico, ambientale, culturale?