Mafia. Non è più cosa nostra?
1) Quali sono le principali direzioni dell espansione della ndrangheta nelle zone al di fuori della Calabria e dellItalia?
Prima di tutto cè da capire quale siano gli interessi che hanno oggi le mafie. Piuttosto diversi rispetto al passato. La criminalità organizzata, e la ndrangheta prima di tutto, ha un enorme interesse nel traffico internazione degli stupefacenti, un mercato che non conosce crisi. Poi ovviamente nei grandi appalti (strade e autostrade, grandi opere pubbliche) con un occhio già lanciato sullExpo 2015 di Milano e quindi sul Ponte dello Stretto. Ma le mafia fanno affari anche sul traffico degli umani: comprano e vendono persone nelle grande aree di crisi, organizzano i viaggi dei disperati, li collocano e li immettono sul mercato e li utilizzano quando serve.
Quindi le mafie sono là dove ci sono affari e interessi, in Calabria come in Campania, nel Lazio come in Lombardia ed Emilia, in Germania come nel Centro America.
2) Le ndrine calabresi rappresentano una minaccia considerata al pari dei terroristi di Al Qaeda e del ritorno in azione dei guerriglieri del Pkk. Possibile ritenere che la Calabria sia unarea di cui si dibatte sui tavoli della Cia?
La Calabria ha una storia antica in questo campo. Abbiamo esportato criminalità organizzata sin dai primi del 900. Oggi molto è cambiato. La ndrangheta di terza e quarta generazione è tutta unaltra cosa, fa paura per il livello e la qualità della sua evoluzione, per la capacità di inserirsi nello scenario criminale internazionale , e per come riesce a dominare in molte aree di interesse.
3) New York, Duisburg,Toronto e Amsterdam sono luoghi in cui la ndrangheta è arrivata negli ultimi anni. E non solo. Qual è il segreto di tanta facilità nellestendersi a macchia dolio?
La mafia italiana, e la ndrangheta sempre più delle altre associazioni criminali, ha saputo trasformarsi in una specie di Internazionale del crimine. Prima di tutto ha imposto una pacificazione interna, poi ha stretto rapporti con molte associazioni criminali nazionali e internazionali, quindi ha saputo lucrare in maniera impressionante con il commercio internazionale della droga, quindi con quel mare di profitti e di liquidità che possiede è entrata nel mondo della finanza, nelle società di affari, ha finito per controllare grandi commerci illegali, ha stretto rapporti con le nuove mafie. La nostra mafia è oggi una vera e propria multinazionale del crimine che combatte contro lo Stato con armi e strumenti nuovi e micidiali.
4) Così gli stati legali si difendono con fatica, vero?
Ma certo. In Italia non si riesce a far funzionare bene gli strumenti che ha disposizione lo Stato. La confisca dei beni, ad esempio. Lo Stato riesce a confiscare tanti beni ma poi non riesce ad affidarli e ad utilizzarli. Se la mafia non viene colpita nel proprio enorme patrimonio e nei proprio grandi interessi, diventa poco utile decapitare i clan con gli arresti dei capi. La mafia si rigenera in continuazione, non si ferma con qualche arresto eccellente. Prendiamo il riciclaggio. Lo Stato non riesce a fermare i clan mafiosi nella loro costante azione di reinvestire in attività lecite le grandi risorse che ottengono dalle attività illecite. Facciamo un altro esempio: la Legge Mancino che obbliga notai e segretari comunali a comunicare tutti i passaggi di proprietà, è di fatto inapplicata. E si tratta di una legge di grande importanza per capire dove investono i clan, cosa comprano, con chi fanno affari.
5) Mafia spa, Mafia multinazionale, quindi. Ma la lotta degli Stati come avviene? Con quali nuove armi?
Il punto è proprio questo. Davanti alle mafie che si coalizzano, diventano potenti multinazionali del crimine, gli stati rispondono con strumenti vecchi e deboli. Ci sarebbe bisogno, ad esempio, di strumenti, mezzi e risorse comuni. LEuropa avrebbe bisogno di unAntimafia comunitaria, capace di intervenire nella lotta alla criminalità organizzata con una visione comune, con leggi comunitarie efficaci e molto forti.
6) Anche la polizia dovrebbe essere internazionale?
LEuropa ha bisogno di unazione comune contro il crimine. Ha bisogno di una forte e decisa azione inquirente, di unaltrettanto forte azione di repressione. Cè prima di tutto bisogno di una comune visione politica europea contro le mafie che si muovono e fanno grandi affari in tutti i Paese europei.
La mafia non è più solo cosa nostra, la mafia ha raggiunto ormai livelli internazionali. Ed è quindi più forte e più incisiva rispetto a tanti Stati nazionali che fanno fatica a starle dietro!