ROMA, 12 NOVEMBRE 2006 – “Sulla proposta di legge ‘Lazzati’, presentata alla Camera all’inizio di questa legislatura, con la firma bipartisan di oltre un centinaio di parlamentari, registro la positiva presa di posizione del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Roberto Occhiuto, che segue quella dell’assessore regionale della Margherita, Demetrio Naccari Carlizzi”. E’ quanto afferma, in una nota, il deputato dell’Ulivo, Franco Laratta, che ritorna sulla necessità di approvare, in tempi celeri, il provvedimento “antinfiltrazione”. Il parlamentare calabrese, nei giorni scorsi, ha sottoscritto, insieme ad altri parlamentari del centrosinistra, una lettera con la quale si sollecita il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, a calendarizzare il prima possibile l’Odg sul “Lazzati”, affinché si possa giungere alle prossime scadenze elettorali con una norma che recida i legami tra mafia e politica.
“Mentre la posizione della Margherita calabrese – aggiunge Laratta -, era nota (il sottoscritto e l’on. Nicodemo Oliverio siamo i primi firmatari alla Camera, mentre al senato Franco Bruno è tra quanti hanno sottoscritto la Pdl), il sostegno di Occhiuto risulta molto importante e può far sperare che la proposta di legge possa essere approvata al più presto”. Per Laratta la volontà dell’Udc “sarà ancora più decisiva se i suoi parlamentari sostenessero la Pdl in parlamento: vorrà allora dire – spiega – che in tutte le forze politiche si va facendo forte la convinzione che la mafia non si batte solo con le chiacchiere, le parare e con la politica degli annunci”. In altre parole la Calabria può uscire dall’emergenza criminalità solo se si punta su una politica di contrasto concreto, ovvero, secondo il deputato, “bisogna dire chiaramente e coi fatti da che parte sta la politica e soprattutto stabilire se c’è la volontà vera di voler debellare le organizzazioni mafiose e impedirne l’accesso diretto e indiretto nelle istituzioni”. Il deputato ulivista esprime qualche dubbio sulla forza che potrebbero avere “le commissioni”, che, a suo giudizio, “non bastano”. Ancormeno “quelle antimafia”, che non avrebbero “la forza” di determinare “una svolta” rispetto al fenomeno. Dubbi che si consolidano anche “per le altre che a decine affollando il panorama calabrese meridionale. Così come sono inefficaci i protocolli di intesa, gli osservatori e cosi via; non bastano più nemmeno i ‘codici etici’ che mettono in piedi puntualmente i partiti al momento delle elezioni”. Laratta poi punta il dito contro “la corruzione” che a suo avviso “ha raggiunto vette così alte in Calabria e nel sud che diventa urgente l’intervento del legislatore. La proposta di legge ‘Lazzati’ – ribadisce – voluta con determinazione dal magistrato di Cassazione, Romano De Grazia, è una prima fondamentale risposta; occorre poi ragionare sulla legge elettorale, nazionale e regionale, sulla raccolta dei consensi, sull’utilizzo della preferenza”, e qui si chiede: “E’ opportuna in Calabria una legge senza preferenze? Parliamone”, è l’invito “ma a patto che i partiti politici non siano mai più un comitato elettorale che ‘sistema’ questo o quell’amico e non punti su personalità di indubbio valore e di grande qualità, magari senza tanti consensi!. Grazie quindi ad Occhiuto e a quanti vorranno portare avanti in Calabria battaglie vere per la libertà, la democrazia e per il rinnovamento della classe dirigente e dei metodi di governo. Dobbiamo ritrovarci insieme – conclude il vicesegretario vicario della Margherita – se veramente abbiamo a cuore le sorti di questa terra che in questo momento vive una fase di regressione politica, economica e sociale molto grave”.