Ma ora costruiamo un Pd vero, libero, fortemente rinnovato!
Sul congresso regionale del Pd calabrese, a me personalmente non ha chiamato nessuno e nessuno mi ha imposto nulla. La leggenda di quelli buoni che volevano il congresso e quelli cattivi che non lo volevano, è pura e fantastica ricostruzione di fatti che in realtà sono cosa diversa.
Io ho agito, come da anni del resto, secondo mie convinzioni politiche, condivise con tanti amici democratici, con i quali abbiamo ragionato su cosa fare. Io non sono condizionato da correnti o correntine organizzate, e mi sono sempre mosso per il partito, solo per il bene del partito.
Non mi interessa altro. E in Calabria ancora di più, come possono testimoniare tutti coloro che partecipano alle mie iniziative quotidiane sui territori.
Per cui:
-celebrare congresso e primarie in fretta e furia sarebbe stato devastante. Ad oggi, quindi a tre giorni dalla scadenza dei termini, non era stato predisposto nulla, non cera stato il tanto richiesto coinvolgimento della nostra base, non cera un progetto né un programma e nemmeno una squadra pronta a guidare il percorso; la nostra base avrebbe dovuto dire sì o no a qualche candidatura dellultimo momento, senza aver potuto partecipare alle formazione delle decisioni;
-il Pd in Calabria non cè!
Esistono qua e là nuclei di volontari che fanno il possibile. Ma dopo tre anni di commissariamento, il Pd non cè. E stato distrutto dai risultati elettorali delle regionali 2010, dalle mille faide interne, dalle cento Caposuvero, dai tesseramenti gonfiati e da tantissimi altri errori.
Trovandoci alla vigilia delle regionali, il Pd dovrà tenere un congresso vero, libero, aperto, che discuta e approvi: un Progetto di governo per la Calabria, un piano per un profondo rinnovamento del partito, unidea di ricostruzione del centrosinistra. Ben sapendo che nulla sarà più come prima, che la società è cambiata, che ci sarà bisogno di sfide coraggiose e fortemente innovative. Il 900 è finito. Ora il Pd apra le porte al futuro e faccia entrare aria fresca nelle sue stanze ammuffite.
Detto tutto questo, non ci rimane che preparare il congresso con:
1) le assemblee territoriali da tenere in tutta la Calabria, per far parlare e decidere gli iscritti e gli elettori, senza temere dissensi e contestazioni;
2) la presentazione di documenti e progetti per il rilancio e lo sviluppo della Calabria,
3) le proposte per un nuovo e condiviso gruppo dirigente che porti il Pd alle prossime regionali.
E su questo far votare le assemblee!
Perché noi dobbiamo costruire un partito dei cittadini e non di burocrati e nomenclature; un partito delle idee e del futuro; un partito di gente libera da condizionamenti; un partito aperto e trasparente.
Non abbiamo bisogno di nuove lacerazioni, poco importano i nomi ma dobbiamo preparare e scegliere i progetti.
Senza falsi unanimismi, senza spartizioni di posti e poltrone. Fosse per me senza nemmeno tessere, ma solo con libere adesioni.
Confrontiamo su idee e proposte. E a settembre/ottobre possiamo celebrare il congresso fondativo del nuovo partito democratico di Calabria.