Luigi Spartaco Iusi la giovane storia di un giovane artista calabrese
La giovane storia di un giovane artista calabrese, Luigi Spartaco Iusi, è la storia di un ragazzo, che dalle piccole cose, dai paesaggi surreali, da ambienti spesso insignificanti, perduti, da binari abbandonati, da convogli ormai mangiati dalla ruggine, racconta le emozioni più vive attraverso le sue foto, vere e proprie opere d’arte.
“La penna con la quale trascrivo le pagine della mia vita è immersa con la punta nell’inchiostro dell’anima e le parole prendono forma con l’esternazione dello stato d’animo che riaffiora nei ricordi, il tessuto dell’identità”.
Palmi é paese dove è nato nel 1992.
La fanciullezza l’ha vissuta nel quartiere “Ferrobeton”, lì abitavano i nonni materni:
“La bicicletta ed i pedali in movimento tracciano il tragitto verso un luogo a me tanto caro, la “Piazzetta Piave”. Interi pomeriggi trascorsi in quei pochi centimetri che erano la squadratura perfetta per un piccolo campo da calcio e le chiacchiere con gli amichetti seduti sulla panchina”.
Luigi ha cominciato con gli scatti di macchine fotografiche usa e getta, era molto piccolo, ed era fortemente influenzato dalla storia del nonno Luigi che si dedicava anche lui alla fotografia. Per il ragazzo contavano molto quelle piccole e inedite emozioni, che tiravano fuori il bisogno di esprimersi attraverso uno scatto, un disegno delle emozioni, un monumento delle sue suggestioni. Dilettante, ma già piccolo artista.
Ad ammirare le foto di questo giovane artista di Palmi, è come se si ritornasse indietro nel tempo, indietro nella vita di ognuno di noi. Perché in uno degli scatti di Iusi, si trova un ricordo, una traccia della nostra infanzia, una storia del tempo perduto, una traccia di un passato che tarda a morire, ma che ancora tante emozioni da trasmettere.
Il bello delle foto di Luigi Spartaco Iusi è che ad ogni storia che non c’è più lui dona un sussulto di vita.
Le sue foto sono anche un messaggio, in difesa del tempo che è trascorso, del paesaggio, della natura troppo maltrattata, della ruggine che non è il male che corrode, ma la conseguenza delle nostre cattive abitudini, del consumismo che distrugge ogni cosa, facendola morire nell’abbandono e nell’oblio.
Iusi va alla ricerca di questi momenti, quasi per riscattare la storia di un oggetto abbandonato, di vecchio treno, di una casa abbandonata.
Luigi, Spartaco Iusi: la mia poesia interiore.
La penna con la quale trascrivo le pagine della mia vita è immersa con la punta nell’inchiostro dell’anima e le parole prendono forma con l’esternazione dello stato d’animo che riaffiora nei ricordi, il tessuto dell’identità.
Palmi, é il mio paese, laddove sono nato il 06/08/1992, e mi sono cresciuto.
La mia fanciullezza l’ho vissuta nel quartiere “Ferrobeton”, lì abitavano i miei nonni materni, i quali hanno avuto un ruolo sostanziale nel periodo di crescita.
La bicicletta ed i pedali in movimento tracciano il tragitto verso un luogo a me tanto caro, la “Piazzetta Piave”. Interi pomeriggi trascorsi in quei pochi centimetri che erano la squadratura perfetta per un piccolo campo da calcio e le chiacchiere con gli amichetti seduti sulla panchina. Inoltre, era la posizione centrale da tutto, a pochi passi l’uno dall’altro ci sono gli edifici laddove ho studiato per la mia formazione dal punto di vista scolastico, diplomandomi.
L’infanzia è il cosiddetto suolo sul quale sempre cammineró, ma soprattutto essa è il periodo che ha generato l’adulto che sono.
Le diapositive scorrono nella mente ed i colori vivaci mettono in evidenza le passioni, soprattutto una in particolare.
È tutto riconducibile al nonno Luigi.
Ho imparato a conoscerlo attraverso i racconti di chi l’ha vissuto, egli infatti si dedicava alla fotografia ed io ho ereditato questo suo lato, portando avanti un progetto di famiglia nella continuità del tempo.
Ho iniziato dilettandomi negli scatti con le macchine fotografiche usa e getta molto pertinenti al periodo e alla mia età.
Questo interesse giorno dopo giorno ha preso maggiore consistenza, progetti, collaborazioni si stanno concretizzando nella mirata riscoperta del territorio e dell’ambiente circostante, ma non solo.
Su questo campo molte porte si aprono, nella casualità ho conosciuto e portato avanti solide amicizie.
La fotografia è porre in rilievo il valore, dargli il giusto risalto attraverso la giusta focalizzazione dell’obiettivo, con la frase d’accompagnamento della singola emozione si trasmette e si coinvolge la collettività in quel vortice rappresentativo, il trasporto è il segno che lascia nel cuore di chi coglie la sua vera essenza.