Leggi pericolose per la società
Legge elettorale, droghe leggere, rimborsi elettorali: tre leggi da cambiare subito.
Da Il Quotidiano di lunedì 13 febbraio 2006
Se il centro-sinistra vince le elezioni, come tutti i sondaggi prevedono, dovrà modificare o abrogare alcune leggi approvate nel corso della corrente legislatura dominata dalla destra. Non cè dubbio che non è possibile consumare lintera prossima legislatura cancellando le norme approvate nella precedente. Ma alcune leggi sono davvero insostenibili e insopportabili. Immaginando che per alcune grandi riforme (
La nuova legge elettorale proporzionale senza preferenze: semplicemente una vergogna (come lha ben definita il direttore del Quotidiano della Calabria Ennio Simeone) per tante ragioni: perché rende le maggioranze deboli, provoca la paralisi del parlamento, rompe lo storico rapporto tra elettori ed eletti, cancella la democrazia della scelta e della partecipazione. IL centro-sinistra non può tollerare un siffatta legge elettorale. Meglio tornare al maggioritario, al sistema dei collegi, al bipolarismo che è garanzia di stabilità (come dimostra il parlamento uscente governato dal centro-destra con uno scarto di 100 voti parlamentari, grazie ai quali la legislatura è durata 5 anni).
Le norme sulla tossicodipenza inserite in fretta e furia nel DL sulle Olimpiadi di Torino. Si tratta di un provvedimento confuso, una norma sbagliata anche dal punto di vista scientifico, perché mette le droghe tutte sullo stesso piano, ignora la complessità del fenomeno delle tossicodipendenze, ignora soprattutto le persone e pensa di risolvere il problema con il carcere, con la cura coatta e con il domicilio coatto. Punta a colpire il consumatore piuttosto che spacciatori e trafficanti, lancia poliziotti e vigili urbani a caccia dei ragazzi, ed inoltre non dice una parola contro il narcotraffico. Ma ha anche effetti paradossali, perché è passata lidea di una società nella quale i politici e i potenti possono permettersi un uso temporaneo, o anche non temporaneo, di sostanze stupefacenti, e invece per i poveri e i giovani cè il carcere. Insomma, un provvedimento repressivo, annunciato da ministri e deputati che contestualmente confessavano di avere fumato da giovani senza per questo essere divenuti tossicodipendenti da grandi!
Laltra sera, durante la solita serata in pizzeria con amici e colleghi di sempre, qualcuno dei presenti ha rivolto una domanda al tavolo: alzi la mano chi non ha fumato almeno una volta una canna! Domanda solo allapparenza leggera in un contesto allegro, ma non ipocrita. Di quegli amici di sempre, giovani spensierati di un tempo e oggi validi e stimati professionisti, padri e madri di famiglia, tutti comunque impegnati, hanno alzato la mano solo in quattro. A tavola eravamo in 14! Ed eravamo tutti daccordo nel sostenere che non è affatto opportuno incentivare il consumo di droghe leggere, ma non è accettabile la politica della caccia alle streghe che finirebbe per creare un clima assurdo in un paese che ha bisogno di ben altre cose a favore dei giovani, delle famiglie, dello sviluppo armonico di una società così complessa come la nostra.
I rimborsi elettorali ai partiti.
È di una gravità inaudita la disposizione contenuta del decreto milleproroghe a proposito dei rimborsi elettorali. Viene infatti introdotta una inquietante modifica dellart. 4 della legge 659/1981, elevando cioè da 6.614 euro a 50 mila euro (100 milioni di vecchie lire!) la soglia al di sotto della quale non vi è lobbligo di dichiarazione congiunta fra chi offre e chi riceve contributi. Una disposizione che rende invisibili la grandissima parte dei contributi a candidati e partiti.
Questa norma va cancellata perché i cittadini chiedono agli uomini politici la massima trasparenza. Che in politica significa essere onesti sempre e comunque, e significa soprattutto dire la verità, dichiarare da dove vengono le risorse e i finanziamenti ai candidati. La politica se vuole recuperare la fiducia dei cittadini non può nascondersi né nascondere da dove prende i soldi per finanziare le campagne elettorali.
E poi, cento milioni di vecchie lire date in modo anonimo a singoli candidati in una campagna elettorale senza preferenze, cioè senza spese individuali, non sono un finanziamento politico, sono corruzione politica.
IL centro sinistra deve dire subito cosa vuole fare quando governerà questo Paese. Deve mobilitarsi in difesa della sua Costituzione, deve fermare
Insomma, un grande lavoro attende il nuovo parlamento della Repubblica.
Franco Laratta