«Le centrali non si toccano»
Laratta: «L’Enel non può vendere le centrali idroelettriche della Calabria senza avere prima avviato un confronto con gli Enti locali, le province e la Regione».
CATANZARO – «L’Enel non può vendere le centrali idroelettriche della Calabria senza avere prima avviato un confronto con gli Enti locali, le province e la Regione». Lo ha affermato l’assessore provinciale allo sviluppo, Franco Laratta, che ha partecipato a Crotone insieme al consigliere provinciale Salvatore Audia – ad un incontro fra le Province di Cosenza, Catanzaro e Crotone ed i sindaci dei comuni interessati alla dismissione degli impianti idroelettrici dell’Enel. Secondo il rappresentante della provincia cosentina: «Nel settore della produzione di energia elettrica, la Calabria si è distinta a livello nazionale per gli altisismi termini di efficienza e produttività raggiunti. Per questo motivo occorre pretendere dall’Enel che vengano mantenuti i programmi di investimento previsti, che atteggiamenti di chiusura non colpiscano i lavoratori, che l’uso degli impianti esistenti continui a garantire lo sviluppo delle aree interessate». L’assessore provinciale allo sviluppo della provincia (da ricordare che alcuni degli impianti dell’Enel in dismissione ricadono nei territori silani) dice di non essere contrario alla privatizzazione ma ha espresso profonda meraviglia per il fatto che l’Enel, autorizzata dal governo centrale con apposito decreto dello scorso agosto, non abbia sentito il bisogno di sentire in precedenza gli amministratori locali della Calabria. «È necessario – ha detto l’assessore Laratta che nei contratti di acquisto delle centrali calabresi da parte delle società private debba essere previsto il mantenimento della produzione, l’elaborazione dei piani di investimento per la riqualificazione degli impianti, il divieto di cessione successiva dei suddetti impianti, la garanzia della continuità occupazionale. E poi c’è da capire come si possano attuare opportunità di nuovo sviluppo nel campo dell’ energia. L’Enel – prosegue Laratta – ha acquistato l’acquedotto pugliese entrando così nel settore dell’acqua. In Calabria si dovranno spendere 2mila miliardi in questo campo: dobbiamo perciò sapere cosa si vuole fare per la produzione di energia pulita, per risolvere il problema dell’emergenza Idrica, per garantire nuovo sviluppo dall’uso plurimo delle acque. Per questo è importante aprire un, tavolo di confronto, sapere come saranno messe m vendita le centrali idroelettriche calabresi, a quali condizioni e con quali garanzie per il futuro».