COSENZA 5 APRILE 2006 – «Non cè tornata elettorale che lon. Maurizio Gasparri non srotoli il suo ricettario, anche con un po di faccia tosta, per il rilancio delleconomia calabrese. Non si è ben capito se ai calabresi voglia fare intendere di essere stato per cinque anni allopposizione, o vuol fare lo gnorri. A noi risulta, così come risulta ai calabresi, che egli ha avuto un ruolo di primo piano arrivando a diventare addirittura ministro di un governo che ha completamente abbandonato il Sud e la Calabria, al suo destino. Leggiamo che lesponente di An, spiegando i punti del programma del centrodestra, vorrebbe ridurre lIva sul turismo, incentivare le aziende che investono nel Mezzogiorno, e invitare le imprese a non delocalizzare gli impianti. Viene spontaneo chiedersi dove sia stato per cinque anni lon. Gasparri, dal momento che lui e tutta la rappresentanza calabrese, hanno avuto tutto il tempo per studiare e varare provvedimenti per fare della Calabria una regione moderna nelle infrastrutture e appetibile agli investimenti, con servizi efficienti e soprattutto con depuratori che funzionano. Quello che abbiamo registrato invece è che il governo di cui Gasparri ha fatto parte ci ha lasciato in eredità disgregazione sociale, livelli di disoccupazione e precariato altissimi, un sistema viario simile al Burundi, un fisco di svantaggio per le imprese, un turismo distrutto, e un agricoltura che langue. Sul piano della delocalizzazione lon. Gasparri dovrebbe spiegarsi un po meglio: ad esempio, unazienda come la Polti, che ha già ricevuto finanziamenti dallo Stato, dovrebbe ottenere ulteriori finanziamenti per non trasferire gli impianti in Cina, o cosaltro!. Nella speranza che lon. Gasparri non opti per la Calabria se sarà eletto, dica intanto ai calabresi onesti perché il turismo in Calabria non è decollato nella sua legislatura. Sarà tutta colpa dellIva troppo alta oppure della maladepurazione?».
Franco Laratta
vicecoordinatore regionale vicario della Margherita
candidato dellUlivo alla Camera dei deputati.