Laratta: ho lavorato giorno e notte per la crescita della mia città
Lei, tra i candidati sangiovannesi alla Camera dei Deputati per la posizione che occupa in lista, è lunico che ha possibilità di essere eletto. Ritiene di meritare la considerazione che le viene così dimostrata dalla direzione nazionale del Partito e per quali motivi?
«Ho speso gli anni più belli della mia vita per far crescere unidea moderata, democratica e cristiana nella vita politica calabrese. Ho attraversato tutte le tappe necessarie, ottenendo grandi consensi e tanta stima. E nei momenti difficili ho saputo aspettare, senza mai rinunciare alle mie battaglie. Il partito provinciale, regionale e nazionale ha proposto, sempre allunanimità, la mia candidatura alla Camera in una posizione molto positiva, definita certa dagli organismi di partito. Gli 8 mila voti conseguiti lo scorso anno alle regionali in Calabria, la mia forza nel partito calabrese, soprattutto il mio impegno costante e deciso hanno contribuito a questa scelta che Rutelli e Franceschini hanno voluto con convinzione».
«Latteggiamento di Loiero è incomprensibile. Le candidatura sono passate da tutti gli organismi di partito locali, regionali e nazionali con il consenso unanime, quindi anche degli amici di Loiero. Ci sono i verbali che lo provano. Ad un certo punto, a tempi ormai scaduti, Loiero ha tentato di riaprire le liste e di inserire alcuni suoi amici in posizioni utili alla elezione. Ha proposto a me di fare lassessore regionale per far posto a Pirillo alla Camera. Io gli ho detto che non ero interessato, il partito nazionale altrettanto. Loiero ha solo voluto provocare una rottura, per costruire una sua forza, per essere libero di governare senza rispondere a nessuno. Un atteggiamento da Vicerè che non è accettabile. La democrazia è unarte indispensabile, anche nelle istituzioni e nei partiti».
Lesperienza politica maturata in ambito regionale Le ha permesso di individuare i mali che affliggono
«
Come pensa di poter dare risposte occupazionali in una Calabria che non riesce ad avviare un benché minimo processo produttivo?
«Spendendo tutte le risorse europee a disposizione; avviando un Patto per lo sviluppo della Calabria con laccordo del sindacato, delle imprese e delle istituzioni; rilanciando il turismo che è la nostra vera, grande, fortuna; investendo in cultura, tradizioni, artigianato e ambiente; avviando un piano di innovazione eione modernizzazione delle strutture pubbliche; avviando una grande opera di concertazione nazionale per ridurre il costo del denaro, favorire laccesso al credito, tagliare i tempi della burocrazia, finanziare le imprese sane che assumono i giovani, intervenendo nei paesi interni, nella montagna, nelle aree depresse con sostegno al reddito delle famiglie, con percorsi innovativi per la crescita, lo sviluppo, le infrastrutture, il recupero dei centri storici e della aree degradate».
La sensazione percepita da una parte dei cittadini florensi è che Lei abbia in questi anni rivolto le attenzioni più al territorio provinciale che alla Sua città.
«Sono sempre stato a disposizione della mia città. Da assessore provinciale nella Giunta Acri mi sono speso giorno e notte per aiutare la crescita di San Giovanni in Fiore: abbiamo così investito su San Giovanni in Fiore molto più di quanto fatto nei precedenti 30 anni. Le opere parlano da sole, le scuole, così gli aiuti economici, gli interventi per imprese e associazioni di San Giovanni in Fiore. Tutto questo mentre negli ultimi 10 anni ci siamo scontrati con una Regione nemica della nostra città, e con un governo che negli ultimi 5 anni ha spento le speranze del sud. Il fatto di essere rimasto a vivere nella mia città la dice lunga sul mio affetto e sul mio attaccamento per la terra di origine. Era più facile, più semplice e forse anche più utile per me andare via. Sono qui, resterò sempre qui, farò grandi battaglie da parlamentare della Repubblica per la mia città, per