Laratta: Assemblea regionale dl Pd. Una pagina vergognosa!
1) Proviamo, a mente fredda, a tirare una riga per terra e a tracciare le conclusioni dellassemblea di ieri
Ho provato un senso di vergogna. Pensavo ai tanti giovani che hanno visto nel Pd una speranza, un modo diverso di fare politica. Invece quel clima da Striscia di Gaza dellAssemblea regionale è stato devastante. Volevo andarmene! Il 9 Giugno dirò la mia.
2) Secondo lei chi esce vincitore dalla discussione di ieri sera?
Abbiamo perso tutti. Ha perso lidea di un partito nuovo. Ho visto alcuni che un bellincarico in tasca chiedevano il conto della sconfitta elettorale. Sono gli stessi che non hanno fatto votare Pd il 13 aprile. Qualcuno ha scommesso sul 20% dei voti in Calabria. Invece abbiamo preso il 33%, come nella media nazionale. Altro che sconfitta: eravamo 9 parlamentari dellUlivo, oggi ne siamo stati eletti 11. Alcuni sono rimasti fermi un giro, altri riconfermati. Altri nuovi e di prestigio. Tutti calabresi e legati al territorio tranne uno. E la storia di sempre. Non cè proprio niente di nuovo.
3) Liste imposte dallalto, si è detto. Cosa ne pensi?
Sa una cosa? Se qualcuno di quelli che oggi urla fosse stato in lista non ci sarebbe alcun problema: tutto risolto come per miracolo. Sapesse la processione verso il Partito di Roma per chiedere un posto in Parlamento! Ma lasciamo perdere. Di sicuro si poteva fare meglio, come ha detto lo stesso Minniti. Ma le liste avevano una loro logica, facevano parte integrante di un progetto e di unidea di partito. Minniti ha fatto bene. Lui ha dato prestigio a tutta la classe politica calabrese, che a Roma gode di profondissima disistima. Minniti ha segnato una svolta, ha avuto coraggio e determinazione.
4) Quali interventi ha apprezzato e quali, invece, non ha condiviso nellassemblea regionale?
Sono rimasto molto deluso dalla qualità degli interventi. E mancata una riflessione vera sulle cause dellinsuccesso del centro sinistra in Italia come nel resto dEuropa. E poi la Intrieri
la sua rabbia, i veleni. Tutto perché non era in lista alla Camera, mentre 2 anni fa venne imposta con la forza da Roma, nella contestazione generale del suo territorio! Con il proprio partito bisogna essere sempre generosi, anche quando si fanno scelte per noi negative.
5) La sensazione generale che si ha è che il Pd in Calabria sia in embrione e che la strada da percorrere sia ancora tanta per trasformarlo in un punto di riferimento per lopinione pubblica?
Sa cosa penso davvero? Che nel Pd calabrese ci sono tanti, troppi, che guardano indietro. Guardano al passato e pensano al futuro solo per garantirsi le loro carriere personali. Ma il pd nasce per cambiare. E noi dobbiamo costruire un partito nuovo, diverso. Perché questa è lultima occasione che ha il centro-sinistra per tornare a vincere. La svolta, quindi, è necessaria: il pd nazionale ha stabilito che dopo 3 legislature non ci si possa candidare al Parlamento. Giusto. Ma le regole devono valere per tutti. Perché ci sono coloro che vivono nel Palazzo da decenni e perdono il contatto con la gente. E dai loro fortini tramano contro il cambiamento e alimentano le divisioni. Così non va. La sfida è aperta. Il Pd ha dalla sua un grande consenso popolare al quale deve continuare a guardare. Ed ha al proprio interno una nuova generazione di amministratori e dirigenti che può fare la differenza. Mettiamoci insieme per il cambiamento e per sconfiggere il passato e i suoi veleni. Guardiamo al futuro, liberiamoci dalla catene che ci impediscono di volare alto!
6) La resa dei conti per ora non si è consumata. Ma anche alla luce del dibattito dellaltro ieri crede sia possibile una convivenza pacifica fra le diverse anime del partito?
Laltro ieri non cè stato alcun commissariamento del partito. Lassemblea ha approvato allunanimità il percorso politico tracciato dal segretario Minniti nella sua relazione. E questo è un buon segnale. Quindi, esaurito il clima di rissa (per la verità interpretato solo da alcuni pazdarn che non hanno capito quando era giunto il momento di fermarsi e di smetterla!) prevarrà certamente il ragionamento politico, troveremo quindi le ragioni dello stare insieme. Diversamente decideremo cosa fare.
7) sono state chieste le primarie per tutte le scelte.
Le primarie sono nel dna del pd. Dovremo farle sempre e per tutto. E sarebbe bello se nel Pd si discutesse anche delle strategie della Regione. E delle scelte che vengono fatte, per poterle condividere. Non possiamo apprendere le cose dai giornali. Vogliamo aiutare la Regione (che pure al suo interno ha elementi positivi insieme ad altri piuttosto mediocri e inadeguati) ad uscire dalla grave situazione in cui si trova.
8) Non vede un bel clima fra la gente, vero?
No, non cè un bel clima. Ormai accade che chi governa viene punito. Il potere non paga più. Per ottenere maggiori consensi e sperare di vincere le prossime scadenze elettorale ci vuole ben altro, occorre unidea e un progetto; occorre una classe dirigente fresca e competente; ci vuole un partito forte e coeso. E poi è urgente tornare in mezzo alla gente, per ascoltarla, sentire i bisogni e capire le paure. Basta con la politica che è pura gestione, clientela e tutela degli amici. Lho avvertito molto in questa campagna elettorale: la gente è delusa e amareggiata. In tanti paese hanno raccontato storie di cattiva gestione e becero clientelismo. Se non cambiamo registro, se non si innesta una marcia diversa la vedo proprio male. Abbiamo due anni per farlo, tutti insieme. Se poi qualcuno vuole andare avanti così, faccia pure. Ma io mi sentirò ancora più libero.