Da “il Crotonese” 14 20 Aprile 2006 – Giornalista e abile comunicatore si è dedicato alla politica ed ha ottenuto il giusto premio al suo impegno
Franco Laratta nella lista dellUnione, è ora deputato della Repubblica. Molti, nella sua San Giovanni in Fiore, non se laspettavano.
Dellincertezza è un gran bel libro di Salvatore Veca. Sino allultimo, non si sapeva dellassegnazione dei seggi, la notte dello spoglio è passata tra dubbi, spasmi e tensioni. Poi, lUnione ha staccato dun passo. Franco Laratta nella lista dellUnione, è ora deputato della Repubblica. Molti, nella sua San Giovanni in Fiore, non se laspettavano.
La Margherita sera divisa, a ridosso del voto: questione di scelte romane per alcuni e di coscienze gravate per altri. I Codacons, lala dei cessati Loiero e Pirillo, hanno levato ai Dl parecchi voti alla Camera e al Senato. In Campagna elettorale, frecciate e allusioni a storie damore e potere da una parte e dallaltra. Pirillo non ha mai nominato Laratto il nuovo santo in paradiso avrebbe dato dellassessoruncolo, per Salvatore Procopio,allallieva del professore, la biondina Rachele Grosso Ciponte. Kennet Branagh ci avrebbe rigirato Molto rumore per nulla: Codacons in quota Ulivo ben seduto, Laratta in poltrona a Montecitorio. Meritatamente. Sul fatto, qualche considerazione. Conosco luomo e il politico. Conosco il giornalista. Franco Laratta è uno di quelli che non possono vaticinare a casa. Qui, nella sempre più povera San Giovanni in Fiore, linvidia è il sentimento più istituzionale. Su Laratta ci sono sempre stati i fari puntati, gli occhi di bue, i cerca, i Par. E sguardi cattivi di cattivi attori. In provincia di Cosenza la politica è sovente commedia grottesca o soap dellindecenza. Il popolare popolare cominciò nellAzione cattolica, che non deve essere avulsa dal farsi della politica, in linea col Vaticano II. Si formò, lì, con il padre Antonio Pignanelli, che insegnava a essere responsabili. Andò in comune, raccontò su il Crotonese problemi, costumi e valori di San Giovanni in Fiore, fece una radio diversa, Radio Sila Tre, di cui potrebbe scrivere anche Ligabue. Dopo, sempre interessandosi alla cosa pubblica, appare in video, via etere. Con un approfondimento su Sila tv, sintesi tra la comunicativa di Costanzo, la rapidità di Minoli e le domande aperte di Zavoli. Portò molte novità sul piccolo schermo, pure anticipando, con altra utenza, il metodo incalzante di Mentana. Nel 94, condusse Calabria punto e a capo su Video Calabria, spesso mettendo alle porte ospiti come Fini, Segni e Sgarbi e domando alcuni picchiatori verbali come Marco Minniti, oggi un altro, più scarno, più scuro, più Armani, toscaneggiante ed equilibrato. Allora, Laratta non avrebbe certo immaginato di ritrovarsi con Minniti nella squadra per la Camera e vicino di banco, aperte le urne. Amante di Mina, di ritorno dagli studi televisivi di Crotone, ascoltava la Neve camminando a quaranta orari e battendo il tempo con le dita sullo sterzo. Sognava a occhi aperti e bisognava ricordargli che la vita non è sempre dritta nè libera. Sè costruito pezzo a pezzo il giovane giornalista e abile comunicatore. Ha mantenuto la voglia di dire e di scrivere, nonostante il lungo incarico di assessore provinciale al Lavoro e quello di presidente della commissione regionale per lemersione del nero. Commentando la realtà sociale e politica e costruendola per i ruoli ricoperti, Laratta sè creato un posto suo. Secondo tra i dirigenti della Margherita regionale, ha ricevuto responsabilità e stima da Rutelli, Marini, Franceschini, Letta e altri. A San Giovanni in Fiore il partito lo ha sostenuto, con tutti i grigi sempreverdi. Salvatore Audia, giornalista, stava nella stessa barca in queste ultime politiche, in cabina diversa. Troppo lontani quei tempi delle provinciali , in cui eminenze della Margherita sancivano unità e rinnovamento, puntando sullimmagine di ragazzo pulito dellerede di Laratta, sopravvissuto, invece, a una transizione non avvenuta. E, anzi, risultato vincitore e vincente, nonostante le chiacchiere. Adesso, Franco Laratta succede a Mario Oliverio come rappresentante alla Camera del territorio silano e florense, pur dovendo rispondere alla nazione tutta.
Due figure diverse: il primo elegante e acuto, il secondo astuto simpatico e camaleontico. Sinceri auguri, Franco. Da qui, comincia la critica al tuo giudizio.
Emiliano Morrone