La sanità in Calabria è allo sfascio
La sanità in Calabria è allo sfascio, se non si cambia per davvero la reazione dei cittadini potrà essere imprevedibile. Di questo ne prenda atto il ministro Livia Turco, perché la rabbia dei calabresi per un sistema sanitario che produce morte e inefficienze cresce di giorno in giorno. Lo ha detto il deputato dellUlivo-Pd, Franco Laratta, dopo aver appreso della ragazza di sedici anni, Eva Ruscio, deceduta per una tonsillite allospedale di Vibo Valentia. Spero che anche questa volta, come per Federica, il ministro Turco venga in Calabria per rendersi conto di persona su quali siano stati i progressi nella sanità calabrese dal giorno della sua ultima visita ad oggi. Ritengo che tranne poche eccezioni, in Calabria il sistema sanitario pubblico continui a essere un colabrodo. Poiché se avessero avuto effetto le parole del ministro allindomani del dramma della famiglia Monteleone (Mai più), a questora non dovremmo parlare di unaltra giovane vittima sacrificata sullaltare della malasanità. A nulla è servita la morte di Federica Monteleone, come a nulla è servito il sacrificio del povero Flavio Scutellà, entrambi vittime di un sistema sanitario che ha mostrato tutti i limiti. La gente continua a morire per cose banali. Anche in questo caso si faccia subito chiarezza e si accertino le responsabilità. Più di tutto si dica con chiarezza se la gente può continuare a fidarsi dei nostri ospedali oppure è meglio andare a curarsi altrove. Sarà anche vero come aveva sostenuto la Turco che nella sanità pubblica operano bravi medici, ma vorrei capire, cosi come lo vogliono i cittadini, perché casi così eclatanti di malasanità accadano quasi sempre al sud e in particolare in Calabria. Anche la regione deve dare un forte segnale di svolta per evitare che simili episodi si ripetano. La sanità calabrese assorbe oltre il 60 percento del bilancio regionale, e di questo dobbiamo dar conto ai calabresi in termini di efficienza e qualità. Il deputato del partito democratico esprime forte vicinanza e condivisione del dolore alla famiglia della giovane Eva.