La rivoluzione del Pd
1) On. Laratta, dopo solo due anni si ritorna al voto. Molte le novità: il PdL di Berlusconi,
Beh!, non è normale tornare a votare dopo nemmeno 2 anni. Qualcosa evidentemente non va più. Il sistema non funziona. Le istituzioni non funzionano più. E cè anche dellamarezza in noi parlamentari che avremmo voluto dare vita alla fase 2 di questa legislatura: dare maggiori certezze ai cittadini. Dopo la prima fase di risanamento dei conti pubblici ( che il precedente governo Berlusconi aveva lasciato in condizioni disastrose), era prevista una serie di interventi a sostegno della famiglie, laumento degli stipendi e dei salari, aiuti concreti alla fasce deboli che vivono in condizioni di povertà. E invece niente.
Ma poi, come si fa a tornare a votare con questa legge elettorale? ma non è possibile! Eppure non cè stato verso di trovare unintesa, di fare un governo istituzionale per le riforme. Grazie a Berlusconi, Fini, Bossi, Dini e Mastella torniamo a votare con una legge veramente insopportabile. Che rischia di riprodurre una nuova condizione di instabilità.
2) Il leader del PD Veltroni ha scelto di non allearsi con la sinistra antagonista: per molti è stata una scelta di centro, ma anche un suidicio elettorale a favore di Berlusconi. Lei condivide queste tesi?
Non era possibile presentarci con la stessa alleanza che aveva litigato per 2 anni. Ve lo immaginate un palco elettorale con Veltroni, Bertinotti, Diliberto, Pecoraro, Caruso, Luxuria, Mussi, Salvi, Borselli, Dini, Mastella, Bordon, Pallaro, e chi più ne ha più ne metta?
Il Pd ha fatto una scelta di chiarezza: mai più grandi ammucchiate. Piuttosto un partito forte, libero, moderno, giovane, che ha un progetto, un programma, una nuova e credibile classe dirigente. Una scelta suicida? Bene, vediamo se sarà così.
Intanto, a dicembre il centro-destra aveva 20 punti in più rispetto a noi, a gennaio
3) Altra scelta netta dellex sindaco di Roma è stata quella di non candidare personalità politiche compromesse da un punto di vista morale e di puntare su giovani, donne e uomini di spicco della società civile. Non crede che al futuro gruppo parlamentare del PD possa mancare quellesperienza necessaria nella quotidianità dellattività parlamentare?
Non credo. Il rinnovamento era necessario, non più rinnovabile. In Parlamento siedono tuttora deputati e senatori con 7, 8, 9, anche 11 legislature. In un nessun Paese al monto si vede una cosa del genere. Io concordo e condivido la scelta del Pd di non candidare chi ha già fatto 3 legislature in Parlamento. Poi lo si dovrà fare anche alle Regioni. E, in sostanza, partita una rivoluzione che non lascerà più nulla come prima. E tutti gli altri partiti si dovranno adeguare. Così come è una rivoluzione il non candidare chi ha gravi problemi con la giustizia. Mai più condannati in Parlamento. Solo così le nostre istituzioni, i partiti e tutta la politica recupereranno in autorevolezza, prestigio, dignità. E finalmente saranno profondamente rinnovati.
4) Assorbita senza alcun problema lalleanza con Di Pietro, fa molto discutere laccordo coi Radicali di Pannella e Bonino: per molti sarà difficile far convivere larea cattolica del PD, che rappresenta lo zoccolo duro del partito, coi vari esponenti radicali che troveranno posto nelle liste dei Democratici. Lei sente limbarazzo di dover rappresentare un partito che sui temi etici ha al suo interno opinioni tanto distanti?
Non, non mi sento a disagio. Intanto perché anche gli esponenti radicali dovranno firmare il programma ed il progetto del Pd. Poi non vedo problemi particolari, anche perché mentre i radicali saranno in 9 nelle liste del Pd, i parlamentari cattolici saranno oltre 100. E poi, basta con le divisioni, le lacerazioni, le barricate. Il Pd nasce per unire, non per dividere. Sapremo stare tutti insieme.
5) Diverso è stato il rapporto con i Socialisti. Perché i radicali sì e gli ex-Craxiani no? Eppure le differenze tra i due partiti sono quasi nulle. Non è che Veltroni ha in mente il progetto di affossare definitivamente, vista la difficoltà per il partito di Boselli di raggiungere il quorum, una forza socialista che potrebbe creare uleriori antagonismi col PD?
Il problema con i socialisti è stato uno solo: non hanno voluto confluire nel Pd rinunciando al loro simbolo. Cosa che hanno invece fatto i radicali. Diverso il discorso con Di Pietro e con il suo movimento, che comunque dopo il voto si scioglierà e confluirà interamente nel Pd.
6) On. Laratta, da Pescara, sempre Veltroni ha lasciato intendere che in Calabria è necessario andare al voto entro lanno prossimo; ovvia pare la non coicidenza di intenti con lattuale Governo regionale. Condivide la proposta oppure ritiene che Loiero abbia i margini per continuare a governare una Regione sempre più fanalino di coda del Paese?
Veltroni , daccordo con Minniti, ha tracciato un percorso per la nostra Regione: 7 punti fondamentali da realizzare nel corso del 2008. Poi si può andare a votare nel 2009. Ritengo che andare oltre sarà molto difficile. La crisi che vive il consiglio regionale della Calabria è molto grave. Occorre una nuova stagione politica che segni una svolta. Anche qui in Calabria, con la nascita del Pd niente potrà più essere come prima.
7) Anche nella nostra città lattività amministrativa pare arenata da molti mesi. A Lei, di recente, è stato imputato un giudizio molto critico e duro, anche se puntualizzato subito dopo, nei confronti dellamministrazione Nicoletti. Come risolvere questo immobilismo che, inutile nasconderlo, deriva principalmente dallinacapacità di organizzazione del PD sangiovannese?
Ho chiarito che non mi riferivo alla Giunta comunale, che sta facendo il possibile per governare la nostra città. IL giudizio negativo è alla politica che non riesce a rilanciare lattività amministrativa come sarebbe urgente e necessario fare. Tutte le forze politiche sono attraversate a tensioni. Il Pd è in corso di formazione in tutti i comuni. Ma non si può più rimanere nellattesa: la gente non lo capirebbe. E lattività amministrativa ha bisogno di un forte sostegno e di una decisa azione politica. Che oggi non si vede.
8) Da mesi rimbalza negli ambienti politici florensi il teorema del dissesto finanaziario per il nostro comune. Secondo alcuni limminente accordo tra lamministrazione comunale e i lavoratori dellex Fondo Sollievo, con il bene placito dei sindacati, sia lo strumento per evitare la crisi irreversibile dei conti comunali. Anche alla luce dei numerosi contenzionsi che il comune si ritroverebbe ad affrontare nei confronti dei singoli lavoratori. Ci saprebbe dare spiegazioni più esaustive su un tema così delicato? Quali sono, in termini semplici, le prospettive occupazionali di centinaia di lavoratori, ma anche dei tantissimi giovani cervelli sangiovannesi, che sempre più spesso sono costretti a contribuire alla crescita di altre realtà italiane?
Il tema è complesso. Credo, però, che lintesa tra il comune e i lavoratori sia un fatto molto positivo. Si allontana così il rischio di una grave crisi finanziaria. Sul problema lavoro e sulla fuga dei cervelli non è semplice rispondere in poche righe. IL sud vive una crisi drammatica. Si è tornati ad emigrare come negli anni 60. Lo sforzo dovrà essere di tutto il Paese, delle Regioni, dellimpresa per salvare
Se riuscirà a far questo
9) On. Laratta, augurandoLe in bocca al lupo per la tornata elettorale, ci dia lo scoop: in quale lista del PD (Camera o Senato) e in quale posizione concorrerà il deputato sangiovannese?
Oggi non si sa ancora nulla. Domenica scorsa si è tenuta in Calabria la consultazione dei dirigenti di partiti, sindaci, costituenti regionali e nazionali del pd calabrese. A tutti è stato chiesto di indicare alcuni nomi quali probabili candidati al Parlamento. Mi ha fatto piacere verificare che sul mio nome sono stati registrati moltissimi consensi. Ora tocca al partito nazionale, a Veltroni e a Franceschini, scegliere chi di noi occuperà i posti nelle liste di camera e senato. Quello che loro decideranno noi lo accetteremo.