Prendo atto delle puntualizzazioni dellon. Sandro Principe, tuttavia vorrei avanzare alcune considerazioni in merito al posticipo del calendario scolastico. Premesso che risulta evidente la competenza delle regioni di stabilire lavvio del ciclo scolastico. Del resto non ho mai affermato il contrario se non ciò che si evince da un resoconto corretto, ma giornalisticamente semplificato, in unintervista a il Domani, rilasciata in un contesto di più ampia argomentazione. Detto questo, resta la volontà politica, spero condivisa dallottimo assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Sandro Principe e della Giunta di centrosinistra, di adoperarsi fortemente per rilanciare un settore traino qual è il turismo. Ben vengano, dunque, proposte e idee in tale direzione, e tra queste, a Roma, troverà certamente spazio quella di favorire, tra le altre cose, un coordinamento tra le regioni meridionali al fine di allungare la stagione estiva, poiché la questione turistica è una carta importante che in futuro il Mezzogiorno e la Calabria dovranno ben giocarsi sul piano dello sviluppo. Credo che i fattori che impediscono al turismo calabrese di decollare siano molteplici, tra i tanti anche lapertura della scuola a settembre che, a mio modesto avviso, non ostacola ma condiziona negativamente la stagione turistica. Non è pensabile, infatti, che un settore chiave delleconomia sia in piena attività per due mesi allanno e che in alcuni centri della nostra regione si riduce a poco più di venti giorni, ovvero fino al 20 agosto perché i turisti, calabresi e non, devono prepararsi al rientro per il lavoro e per la scuola. E comunque, questo è doveroso precisare, i flussi di maggio e giugnosono insufficienti a coprire i costi che le nostre imprese sostengono durante tutto l’anno. Lattuale apertura delle scuole, tra laltro, impedisce a molte famiglie calabresi che hanno casa al mare o in montagna, (e non già ai turisti fuori regione, per attrarre i quali occorre altro), di continuare a fruire di un mese straordinario come settembre. Si pensi a quante famiglie, insegnanti, docenti e studenti, potrebbero riscoprire settembre quale mese ideale per il turismo termale oltreché marino. Spero vivamente che assessore Principe, del cui buon operato non ho mai nutrito dubbi, esamini questa ipotesi che potrebbe essere condivisa e presa a modello anche dalle regioni limitrofe. Voglio concludere dicendo che in ogni caso il posticipo dellapertura della scuola non è la panacea dei mali. E una proposta per restituire settembre alla stagione delle vacanze. Nel Mezzogiorno e soprattutto in Calabria il problema economico è più complesso e tutti sappiamo degli enormi ritardi accumulati negli anni sul piano strutturale, strategico, ma anche politico e culturale.
Franco Laratta