La morte di Totò Acri, se ne va uno degli uomini politici migliori della Calabria
E’ stato un maestro! Un uomo severo, onesto, trasparente fino all’eccesso. Maniacale nel voler essere amministratore attento e puntuale.
Ho viaggiato con lui per 5 anni, tutte le mattine, dal 1999 al 2004: gli anni della Giunta provinciale da lui presieduta e che mi vedeva suo assessore.
Ogni mattina alle 7.45 scendevamo insieme, con la mia auto, da San Giovanni in Fiore a Cosenza. Arrivavamo in Provincia anche prima dei dipendenti!
Il suo impegno di amministratore provinciale per circa 20 anni (10 dei quali da Presidente) hanno fatto conoscere ed apprezzare alla Calabria un uomo politico fine, deciso, determinato, affettuosissimo. Non parlava mai a caso, non affrontava gli argomenti senza prima approfondirli, non aveva pregiudizi.
Era un uomo moderno nel suo essere politico ‘antico’: odiava il clientelismo, non cercava mai di dire un ‘sì’ per piacere agli altri, non faceva mai promesse, era del tutto incapace di approfittare dei ruoli che per 30 anni ha occupato sulla scena politica locale (intransigente sindaco di San Giovanni in Fiore, assessore e Presidente della Provincia di Cosenza, consigliere regionale), era severissimo con sè stesso e con i suoi collaboratori e con tutti gli amministratori. Per lui la politica era tutto. Aveva un altissimo senso delle istituzioni che rispettava e faceva rispettare senza fare mai sconti nè a se stesso nè agli altri. Alle istituzioni ha dato il meglio della sua vita, ha speso tutte le sue energie lavorando come un matto anche 18 ore al giorno. Non si risparmiava mai, non era capace di concedersi un attimo di tregua o di riposo. Folle davvero: mi ‘costringeva’ a scendere a Cosenza con lui fino al 14 di agosto. C’erano scadenze importanti e non potevamo rimandare. Così come l’ho visto al lavoro in Provincia anche il 30 e 31 dicembre, per diversi anni, e anche in questo caso scendendo insieme da San Giovanni in Fiore, praticamente gli unici a lavorare in giornate così particolari. Ma era fatto così, trascurava tutto e tutti per fare il suo dovere di uomo delle istituzioni. Dal primo all’ultimo giorno, senza fermarsi mai, senza mai risparmiarsi, senza permettersi mai una tregua. Per lui, davvero l’interesse generale veniva prima di tutto ed era al di sopra di qualsiasi altra cosa.
Con Tonino Acri la Calabria perde uno dei suoi uomini pubblici migliori. Un maestro per noi che gli siamo stati vicini in diverse occasioni, per tutti i calabresi.