La Margherita, bella ma ancora senz’anima!
Avevo posto in evidenza una necessità allindomani dellassemblea costituente della Margherita provinciale: fatto il partito, occorre dargli unanima. Non mi pare che- al momento- si sia riusciti nellimpresa. E quanto ha sostenuto lassessore provinciale al Lavoro, Franco Laratta, nel corso di un incontro organizzato da un gruppo di giovani della Margherita che si è tenuto stamane a Cosenza. Ho avvertito subito la necessità- ha detto Franco Laratta- di dare un progetto, unidea, un punto di riferimento al nostro partito, perché il rischio era, ed è tuttora, quello di aver creato un ottimo strumento di discussione, confronto e aggregazione politica, ma di non avere un ideale e un grande progetto da seguire e realizzare. La Margherita potrebbe così diventare una casa dove entrano ed escono tutti: no-global, girotondini, ex sinistra, ex prima Repubblica, insieme ai partiti costituenti. Ma attenzione: in questo modo realizziamo una grande macedonia, non un grande partito fatto di progetti, ideali, programmi e dirigenti che lavorano per realizzarli. Franco Laratta ha ricordato come sin dalla costituzione della Margherita aveva sottolineato la necessità di evitare che il nuovo partito fosse una sommatoria della vecchia classe dirigente di Ppi, Democratici, Rinnovamento e parte dell Udeur, ma che si aprisse al nuovo, ai giovani, alla società che pensa e si confronta. Che tutti avrebbero dovuto sapere in quale partito andavano a militare: laico, cattolico, moderato, riformista; chi sarebbero stati- e chi saranno- i compagni di viaggio; per andare dove e fare che cosa. Insomma: qual è lanima della Margherita. Laratta ha ricordato come in realtà non si sia aperta alcuna discussione su questi temi, con il rischio che si stia facendo della Margherita un progetto forte solo elettoralmente, ma senza avere ancora capito qual è la strada che si appresta a percorrere. E senza un chiaro obiettivo i rischi sono tanti lungo il cammino. Lesponente della Margherita nota come questa situazione, più che a livello nazionale, si avverta a livello locale, nelle città come nei piccoli comuni, dove la confusione è spesso diffusa. Alla domanda di alcuni giovani: qual è la Margherita che lassessore Laratta immagina, la risposta è stata chiara: Un movimento che faccia della libertà, della giustizia e della democrazia i suoi elementi fondanti; che si ispiri al cattolicesimo democratico, che si ritrovi nelle battaglie in difesa del lavoro e dellambiente, che sogni un Europa dei popoli; che abbia come alleati contro la destra i partiti della sinistra democratica e i laici riformisti. Che faccia del rinnovamento della vita politica e della società un punto irrinunciabile del suo programma. Un partito leggero, giovane, che abbia un programma di governo, partendo soprattutto dagli Enti Locali, che punti alla rinascita del Paese dopo la sbandata berlusconiana e dopo i rischi della devolution di Bossi. Un partito che vada pure a passeggio per le piazze dItalia, ma che sappia che la sua natura è quella di un partito che dia risposte agli italiani e che prospetti un progetto di governo.. IL ragionamento di Franco Laratta è stato molto apprezzato dai giovani presenti allincontro che provenivano da diversi paesi della provincia.