La grivissima crisi dei rifugiati in Calabria
“Situazione ormai incontrollabile. Si rischia una rivolta. Chiediamo un’inchiesta del Ministero sulla gestione della Protezione civile calabrese. Perchè i sindaci della Rete dell’ Accoglienza sono stati lasciati da soli? Che fine hanno fatto i 5 milioni di euro per i rifugiati. Cosa succede nei Centri di Accoglienza di Amantea e Rogliano?”?
L’intervento del deputato del pd, Franco Laratta, al termine della seduta di stamane alla Camera dei Deputati:
“La situazione dei profughi ospitati da oltre un anno in Calabria si va facendo sempre più drammatica. Gli stessi risultano del tutto abbandonati, mentre la Protezione civile non ha rispettato gli impegni assunti. Ricordiamo che la Protezione Civile gestisce il progetto Emergenza Nord Africa, avviato il 7 aprile 2011 con decreto del Consiglio dei Ministri, per far fronte allo sbarco di centinaia di migranti sulle coste di Lampedusa
I Sindaci di Riace (RC) e Acquaformosa (Cs) hanno iniziato lo sciopero della fame per richiamare lattenzione sulle condizioni di assoluto abbandono in cui sono stati lasciati da molti mesi a questa parte nella gestione dei profughi accolti nei loro comuni, ai quali ormai manca tutto, perfino il pane e le medicine; da un anno non arriva un centesimo, e si rischia seriamente una nuova rivolta degli immigrati, sullo stile di quella di Rosarno di qualche anno fa. I sindaci sono disperati e soli.
Situazione gravissima anche nei Centri per laccoglienza degli immigrati di Amantea e Rogliano (Cs) dove nelle settimane scorse sono scoppiati gravi disordini. Allinterno dei Centri la situazione è esplosiva. Si ha la netta impressione che la situazione stia per sfuggire completamente di mano.
Quanto sopra segnalato è stato già portato a conoscenza del governo nei mesi scorsi con nostri atti di sindacato ispettivo, ai quali non abbiamo mai avuto risposta, e che qui sollecitiamo.
A Riace (RC) i 150 migranti che vivono in quel comune, non ricevono un euro da luglio 2011.
E da mesi non si trova più il modo per farli mangiare. I commercianti ora non sono più disponibili a fare credito, cosa invece che hanno fatto per circa un anno. IL SINDACO E IN SCIOPERO DELLA FAME
Domenico Lucano ha chiesto invano aiuto più volte alla Protezione Civile Regionale, ma non ha avuto risposte..
Così pure ad ACQUAFORMOSA (cs) anche qui il sindaco, Giovanni Manoccio, che da tempo combatte una dura battaglia per affermare i diritti dei rifugiati, ha iniziato lo sciopero della fame.
I sindaci dei comuni della rete dellaccoglienza sono stati totalmente lasciati da soli, abbandonati, senza mezzi né risorse per far fronte al dramma di centinaia di rifugiati.
Secondo la denuncia degli stessi sindaci:«Probabilmente l’origine del problema va scovato nelle pieghe della Protezione Civile calabrese». Da Roma, infatti, i soldi, circa 5 milioni di euro, sono arrivati lo scorso 11 giugno.
Ma Riace e ad Acquaformosa però non è arrivato un cent. Così pure negli altri comuni che ospitano i rifugiati.
Chiediamo quindi lintervento urgente del Governo per risolvere quanto sopra segnalato, al fine di mettere a disposizione tutti gli strumenti adeguati e a suo tempo promessi, per meglio gestire la situazione;
Chiediamo anche di verificare se siano rispettati i diritti dei rifugiati e il loro inserimento sociale, soprattutto nei Centri di accoglienza di Amantea e Rogliano, in prov. di Cosenza, dove centinaia di rifugiati vivono in alberghi requisiti, e dove vengono segnalate molte anomalie e gravissime carenze, e gli stessi rifugiati hanno sostenuto di vivere come reclusi.
Forse occorrerebbe una vera e propria inchiesta per capire meglio che cosa stia accadendo attorno allemergenza profughi in Calabria. Perché dubbi e sospetti sono davvero tanti.