La carta vincente è il candidato
A Laratta la fiducia degli elettori
Da “il quotidiano” di giovedì 1 ottobre 2003 – Questo il risultato di un sondaggio commissionato dalla “Re Alarico”
CARI partiti è inutile affannarsi nella elaborazione di programmi e piani di rilancio del territorio. La vera carta da giocare, per vincere le provinciali, è la personalità del candidato alla presidenza.
Così ha sentenziato il popolo dei sondaggi, nell’indagine demoscopica commissionata dall’associazione culturale “Re Alarico”, presieduta da Cosimo De Tommaso, e realizzata dall’istituto Calabria ricerche.
MECCANISMI DI VOTO – La massaia cosentina, fra il pianto del pupo e lo sfrigolio delle padelle, ha sentenziato. Il suo voto è determinato in gran parte dal candidato (57,6%), poi dal partito (22,7%), infine dalla coalizione (14,4%). Ovviamente in coda c’è chi, imbarazzato, non risponde (5,3%).
Che interpretazione dare a questo dato è materia da politologi. A leggerlo così seccamente sembra la fine della politica tradizionale; una ulteriore conferma che la gente non si riconosce più nei partiti, né tantomeno nelle coalizioni, nonostante il gran discutere sia da un lato che dall’altro del mitico partito unico.
De Tommaso durante la presentazione del sondaggio (avvenuta ieri nella sede di Confindustria) ha detto invece che questo è indice di una maturità politica dell’elettorato, affrancato da vecchie logiche di schieramento.
Qualcuno però (Ninì Venuto in particolare) ha storto un po’ il naso e ci ha visto il declino definitivo del voto di opinione a favore di un voto legato a dinamiche al limite anche clientelari.
Comunque sia la molla verso le urne resta la personalità del candidato: la sua credibilità, l’immagine, la fiducia che riesce ad ispirare nella gente.
Calabria Ricerche e “Re Alarico” hanno voluto quindi scavare anche su questi temi chiedendo alla gente la sua opinione su diversi aspiranti candidati.
1009 gli intervistati, in tutta la provincia, su un totale di 592.473 votanti. Le interviste sono state effettuate nel periodo fra il 20 e il 23 giugno.
I candidati sono stati scelti sulla base dei nominativi emersi sui media nel corso dell’ultimo anno. Ma non mancano le sorprese, come Donatella Laudadio, assessore provinciale alla Pubblica Istruzione, o il consigliere comunale diessino, Damiano Libonati, fuori dal totocandidati, ma entrambi indicati direttamente dalla base.
Il margine di errore sui risultati del sondaggio è bassissimo. Per Calabria Ricerche è vicino al 95%.
Ma veniamo ai risultati.
LA CONOSCENZA – il più conosciuto è il deputato diessino Mario Oliverio, che sembra il candidato ormai quasi certo del centrosinistra. Dall’altra parte c’è l’assessore regionale all’Agricoltura Giovanni Dima. I dati potete leggerli nel primo grafico. Oliverio è conosciuto in maniera omogenea fra giovani, adulti e anziani. Stessa cosa per la Laudadio, mentre invece Dima ha un elettorato più giovanile (43,9) che maturo (28,4).
FIDUCIA – Le cose cambiano invece, e di molto, sulla fiducia. Il primo posto in questo caso spetta a Franco Laratta (57,4) mentre scivola al quarto Oliverio di cui il 28,2% degli intervistati non ha per nulla fiducia. Sono soprattutto gli adulti (43,4%) ad avere questo atteggiamento e chi ha un alto livello di istruzione.
GRADIMENTO – Questo è l’indice più importante: il voto. Nel mescolare tutte queste sensazioni chi voterà l’elettorato. Per il centrosinistra vince la Laudadio (18,6%), per il centrodestra, invece, il top è rappresentato ancora una volta da Giovanni Dima, il quale però non sembra intenzionato a candidarsi, nonostante le pressioni del suo partito.
Il dato però più rilevante è che la stragrande maggioranza degli intervistati (30,6%) non sa chi votare. Nessuno dei presunti candidati alla presidenza ha quindi quel qualcosa in più in grado di convincere gli scettici, che anche in questa tornata elettorale sembrano l’ago della bilancia.
CONCLUSIONI – il sunto dell’inchiesta è stata affidata a De Tommaso, il quale ha a disposizione altri dati che però al momento non ha diffuso.
Secondo quanto risulta al forzista il centrosinistra sembra ampiamente in vantaggio sulla Casa delle Libertà (indiscrezioni parlavano di una forbice di oltre il 30%). Ma, come conferma anche il sondaggio, il gap potrebbe essere colmato. IL centrosinistra sembra avere troppi leader o aspiranti candidati e questo potrebbe portare ad una dispersione del voto. Ovviamente però il centrodestra deve fare in fretta e deve trovare il candidato giusto e forse anche l’unità. Solo così si possono avere chance di vittoria.
Tonino Perrelli ha insistito per il ricorso alle primarie, le uniche in grado di sconfiggere il “Dio romano che impone i suoi adepti”. Si vedrà