La Calabria vive in un vero e proprio stato di emergenza nella sanità!
A Trebisacce prima, e a Rossano poi, il deputato del Pd Franco Laratta e il consigliere regionale Carlo Guccione, ieri venerdì 30 novembre, hanno presentato il rapporto sullo stato della sanità in Calabria, al termine del loro viaggio di due anni negli ospedali calabresi. La situazione, hanno detto Laratta e Guccione con Il consigliere regionale Mario Franchino, nella zona dello Ionio cosentino è particolarmente grave. Le strutture ospedaliere sono in ginocchio dopo la chiusura degli ospedali di cariati e Trebisacce è il forte ridimensionamento delle altre strutture della zona. “È stato un errore molto grave aver chiuso gli ospedali di frontiera della provincia di Cosenza, in particolar modo Trebisacce e poi Praia a Mare” hanno detto di esponenti politici del partito democratico. In queste zone si è tornato a morire in attesa di un’ambulanza, mentre tanti cittadini vagano da un ospedale all’altro alla ricerca di un posto per ricoverarsi. La ratta e gruccioni, presso la delegazione municipale di Rossano, hanno ricordato come al termine di un’una visita ispettiva negli ospedali di Rossano che Corigliano Calabro hanno presentato formale denuncia alla procura della Repubblica per le gravissime violazioni di norma e di legge che sono state toccate con mano nei due nosocomi. Un appello alla realizzazione dell’ospedale unico della sibaritide, è stato lanciato a Rossano da Laratta e Guccione. Il deputato ha ricordato di avere proprio ieri presentato una interrogazione urgente al ministro della salute per sapere a che punto sono le pratiche per l’approvazione della progetto per la realizzazione dell’ospedale. Molti i rilievi, le proteste, gli appelli dei sindaci dell’aria ionica presenti all’incontro con Laratta e Guccione. Erano presenti anche i consiglieri provinciali di Cosenza eletti nella sibaritide. Al termine dei lavori il deputato del Pd Franco Laratta ha detto “inseguiremo Scopelliti fino a quando non capirà che sulla sanità in Calabria bisogna lavorare insieme. Il presidente della regione fugge da due anni, racconta chiacchiere, non vede il fallimento del suo piano di rientro per come lo stesso tavolo Massicci a Roma ha certificato, proprio in questi giorni”.