La Calabria e l’orchestra sul Titanic!
Tutto avviene senza che si manifesti la consapevolezza della drammatica situazione in cui si trova la Calabria da almeno 4 anni a questa parte.
La vigilia delle elezioni regionali, si consuma dietro un balletto indecente di date e cifre che cambiano a ritmi quotidiani. Il tutto dà la misura dell’irresponsabilità di quello che resta della Giunta regionale e delle forze politiche in campo. Quasi non volessero rendersi conto di come la Calabria sia finita abbondantemente dentro l’inferno della povertà, mentre centinaia di giovani abbandonano questa terra in cerca di fortuna altrove.
Una Calabria più isolata ed emarginata che mai, vittima dell’incapacità delle classi dirigenti degli ultimi 20 anni, che non hanno saputo immaginare una via di sviluppo per questa povera regione del Paese, finita per diventare l’ultima dell’ Europa. Sempre più la prima del confinante continente africano!
La Calabria muore nei suoi ospedali, nei piccoli comuni ridotti a villaggi fantasma, nelle montagne di spazzatura che infettano i centri più belli, nelle aree interne, nella mafia che occupa spazi, territori e istituzioni, nello Stato che non ha capito come gestire un possibile sviluppo, come amministrare la giustizia, come formare le nuove generazioni, come rompere la spirale di corruzione, malavita, malapolitica che caratterizzano da troppi anni la vita di questa terra!
La regione più bella d’Italia, più bella della California e delle Hawaii, più bella della Costa Azzurra e degli arcipelaghi giapponesi, più bella delle miserie di quanti la offendono, la deturpano, la mal governano, è oggi una terra in completo abbandono, che meriterebbe una risposte altissima e coraggiosissima, ma che invece deve assistere ad un teatrino di quart’ordine, dove si esibiscono attori di scarsissima fortuna!
Eppure, le imminenti elezioni regionali, giunte al termine di una legislatura che si conclude con un pesante fallimento politico e amministrativo, sembrano essere vissute con una leggerezza sconcertante e sconfortante. A pochi giorni dalla convocazione dei comizi, nessuna coalizione ha pronto un presidente, un programma ed una squadra che siano accettati e si dimostrino all’altezza della drammatica situazione in cui versa questa regione. Tutto viene rinviato da circa 6 mesi, tutto è sempre precario e incerto, nessuna coalizione sa dire esattamente cosa fare, come farlo, con quali risorse e in quanto tempo. C’è anche chi aspetta lumi da Roma, quasi fosse la biblica manna dal cielo, e chi si abbandona al rito delle cosiddette primarie, meglio conosciute come ‘falsarie’.
Il pd che avrebbe tutti i titoli e le condizioni per governare questa terra, appare ancora troppo diviso e lacerato, incapace di trovare l’unità dietro un nome e un progetto di governo che siano credibili e condivisi.
La ‘società civile’, colpevole di indifferenza, se ne sta distante, quasi non fosse interessata. Le forze alternative, che pure potrebbero dire e fare molto, come 5Stelle, non esistono, o almeno non sono mai pervenute! Lacerate al loro interno, si esercitano nei quotidiani comunicati stampa, del tutto sterili e insignificanti, senza avere un’idea forte e dirompente per poter gestire i guai della Calabria.
Il tutto sembra quell’orchestrina che continuava a suonare, mentre il Titanic lentamente affondava!
Nessuno sembra in grado di reagire, di fermare il degrado, di segnare una svolta radicale.
Mentre la Calabria affonda, attori, nani, ballerine e pubblico pagante, sono lì, immobili, incapaci di reagire.
Sarebbe il caso di fermarsi un attimo e di trovare una soluzione. Prima di tutto dovrebbe e potrebbe farlo quello che resta del centrosinistra. Soprattutto il Pd: dica subito una proposta, un progetto, una squadra per la Calabria; indichi il nome di un presidente per i prossimi 5 anni. Un nome scelto, accettato e condiviso, all’insegna di un forte senso di responsabilità verso una regione che merita molto di più di quello che c’è oggi in circolazione.
Se prevalesse il buon senso, in pochissimi giorni, quest’assurda e balorda vigilia elettorale potrebbe portare ad una risposta forte e di rottura. Perchè quando le cose vanno male, occorre cambiare, occorre cercare soluzioni fortissime e di netta rottura con il passato. Occorre un forte spirito unitario, una riconosciuta competenza e un coraggio senza precedenti. Perchè si tratta di andare a governare seduti su una montagna di macerie, non certamente di andare a divertirsi in un Luna Park.
Cosa si aspetta a dire basta a questo sconfortante spettacolo quotidiano fatto di vuoto e di nulla?