La Calabria ce la può fare, ma occorre fare presto e bene
Dal Festival del peperoncino di Diamante, un grido di speranza: “La Calabria ce la può fare, ma occorre fare presto e bene”.
Don Ennio Stamile: “La politica in Calabria soffre di un male gravissimo: il voto non libero”!
Sapremo rialzarci perché abbiamo una grande ricchezza naturale e grandi capacità di reagire!
Così Nicodemo Oliverio, Franco Laratta e don Ennio Stamile al dibattito sulle prospettive per la nostra terra.
Un futuro migliore per la Calabria, attraverso le sue bellezze naturali, la valorizzazione delle sue eccellenze, i beni culturali e paesaggisti, l’agricoltura.
Dobbiamo liberare la Calabria dal bisogno e dall’angoscia per il futuro che non c’è.
I protagonisti di un reale cambiamento saranno le nuove generazioni, le energie migliori di una società che non si arrende, le imprese che sanno vincere le sfide dell’innovazione.
Su questi temi hanno molto insistito Franco Laratta e Nicodemo Oliverio, che hanno poi parlato di vent’anni di fallimenti della regione e di vent’anni di politiche antimeridionali del governo nazionale. Ma il clima sta cambiando e dal governo giungono segnali molto importanti.
Don Ennio Stamile, parroco di Cetraro, al centro di importanti battaglie per la legalità e la giustizia sociale, è piuttosto netto è chiaro. Si è detto particolarmente d’accordo con le tesi di Oliverio e Laratta espresse nel loro libro “Il Cuore e la Terra. Ma ha poi avvertito: “La politica soffre di un male gravissimo: il voto non libero”! E su questo si è sviluppato il dibattito sulla necessità di dare alla Calabria scelte forti e coraggiose, di mettere in campo progetti di sviluppo nuovi ed efficaci, di costruire le condizioni per una società più giusta.
I fondi europei per i prossimi anni saranno di straordinaria importanza, a patto che si usino presto e bene.