Lhannus orribilis della Calabria.
E stato un anno difficile per la nostra Regione, davvero difficile. Le difficoltà sono state soprattutto politiche, ma anche sociali, economiche, e dal punto di vista della criminalità organizzata.
Prima di tutto la criminalità.
Lomicidio Fortugno ha cambiato la nostra regione. Nel bene e nel male nulla è più come prima in Calabria. Prima di tutto perché si torna agli omicidi eccellenti: mai più, dopo Ligato, si era puntato così in alto. Anche se lattentato ai danni dellex assessore regionale Saverio Zavettieri, di un paio di anni fa, è stato un preavviso sottovalutato, o non compreso fino in fondo. Nonostante le chiare prese di posizione di Zavettieri, nulla è venuto fuori. Dellomicidio Fortugno si sa tutto: movente, mandanti ed esecutori. Ma è davvero tutto chiarito? O cè dell altro? Cè una pista politica che qualcuno vuole coprire perché arriva a conclusioni devastanti? Qui occorre chiarezza, e subito, da parte di chi può farla. In questo clima di sospetti e veleni non si può più stare.
La cosa positiva in questa situazione drammatica che sta vivendo la nostra terra è che cè stato uno straordinario risveglio della coscienza civile calabrese: dai bravi ragazzi di Locri di Adesso ammazzateci tutti ( al suo ispiratore Aldo Pecora e a tutti i ragazzi della locride va la stima e laffetto di tutti coloro che hanno voglia di cambiare la Calabria), alla stampa, allopinione pubblica più consapevole, in Calabria si comincia ad avere voglia di cambiare radicalmente.
Fanno di meno la politica e le istituzioni regionali, che ad esempio dopo tante parate e manifestazioni ad oltranza mettono in piedi nuove Commissioni anti-mafia, Osservatori e menate di questo genere per non fare nulla ( quanto costano alla Regione queste strutture?). Sarebbe stato invece molto più utile se noi parlamentari ci fossimo impegnati tutti ( e possiamo ancora farlo, soprattutto noi calabresi) in favore dellapprovazione della PdL del Centro Lazzati presieduto dal magistrato Romano di Grazia che impedisce ai clan mafiosi di fare propagandare elettorale. Una proposta di legge ferma in parlamento da troppi anni.
La situazione politica.
Un hannus orribilis è stato ancor di più per la politica calabrese. Un vero e proprio ztunami ha investito i partiti, la regione e il suo presidente, facendo a pezzi nel profondo la compagine di centro-sinistra e mettendo fuori gioco quella del centro-destra che appare come immobilizzata. Ne sono state combinate di tutti i colori, riportando a livello nazionale limmagine di una Calabria rissosa, divisa, lacerata. Questa è la colpa maggiore che si può attribuire al Presidente Loiero, insieme a quella che ho avuto modo di dirgli di persona nel corso di un recente viaggio in aereo: non avere investito nemmeno in un giovane calabrese- dico uno-, in un giovane professionista, magari pieno di lauree, specializzazioni e master come ce ne sono a centinaia, al quale affidare la gestione di un Ente, di una Società, di un Consiglio di amministrazione. Sarebbe stata un bel segnale per tanti giovani calabresi costretti a partite. E invece niente: tutte le nomine del presidente sono state per amici, compari e uomini di un passato ormai sepolto, disseppelliti solo per sostenere il partito dei consumatori e poi il partito democratico meridionale.
La crisi sociale ed economica
La Calabria, nel corso dell hannus orribilis che stiamo vivendo, continua ad arretrare. Nessun segnale nei settori chiave: lAgricoltura, il Turismo, lo Sviluppo. Nessuna svolta nel campo delloccupazione, del precariato, degli investimenti europei, mentre ci apprestiamo a vivere un stagione estiva con il dramma dellinquinamento del mare che incombe su villeggianti e imprenditori turistici. Non cambia niente nemmeno nella politica sanitaria, nonostante limpegno dellassessore Doris Lo Moro, che pure sembrava esser partita bene, mentre ora i consiglieri regionali della Margherita lanciano la proposta interessante dell Agenzia regionale per la Sanità che potrebbe segnare una nota davvero positiva per il controllo di un settore assai delicato.
E mancata, in buona sostanza, quella svolta per la quale era arrivata la piena fiducia dellelettorato calabrese nellaprile 2005, ed è mancata quella rivoluzione che aveva annunciato Loiero nella sua campagna elettorale. In realtà ci troviamo in piena e drammatica involuzione.
La necessità del cambiamento.
Vista la situazione in cui si trova ora la Calabria, al culmine di un periodo di aspre e violente critiche e laceranti polemiche, bene ha fatto Loiero (anche se lo ha fatto in ritardo) a dire basta con una nota pubblicata dall Unità pochi giorni fa. Basta con polemiche, basta con questo clima di veleni e di aggressioni. Giusto, basta!, perché la Calabria ha bisogno di un governo regionale forte, autorevole, competente e capace. Ha bisogno di una svolta dopo un anno e mezzo di errori politici e amministrativi. Ha bisogno di unità e compattezza delle forze politiche, soprattutto sulle cose da fare. Non basta cambiare qualche assessore regionale ( ce ne sono diversi davvero inadeguati!), occorre segnare un vero cambiamento, anche e soprattutto nel modo di governare, nella condivisione delle cose da fare, negli obiettivi strategici da centrare.
La Calabria non può più attendere. Troppo tardi si è detto basta, ma ora che un passo in avanti è stato fatto ( o meglio: un passo indietro, magari fino a quel bel clima dellaprile 2005) bisogna avere coraggio. Coraggio nel dare alla Calabria una nuova stagione politica, fatta di programmazione, realizzazioni, scelte moderne e finalmente di rottura.
Franco Laratta