Lhannus orribilis della Calabria
La mafia, la corruzione e il suo passato stanno soffocando la nostra terra
Ad un anno dallassassinio di Franco Fortugno la Calabria vive una delle stagioni peggiori della sua storia recente. Tutto è fermo a quel pomeriggio del 16 ottobre 2005.
Ad un anno dallassassinio di Franco Fortugno
In realtà, la grave crisi in cui vive
La crisi della Calabria è pure provocata da una netta confusione di ruoli. Anzi, non ci sono più ruoli definiti, tutto è sempre più confuso e incerto, tanto che le differenza si assottigliano fino a scomparire. Chi sa dire quale sia la differenza, oggi in Calabria, fra destra e sinistra? Chi può definire il limite e confini in cui operano la politica, le istituzioni e limpresa ? In realtà, tutto oggi è in mano non a un uomo solo, ma a un metodo solo: quello della concertazione, o meglio della connivenza. Tutto è frutto di accordi, ogni cosa importante si gestisce insieme, tutto si condivide affinché ognuno abbia la propria parte e ne tragga il giusto e anche lingiusto profitto.
Ma quando politica, affari, massoneria, parte dellinformazione, della magistratura e della criminalità agiscono di comune accordo, significa che si è instaurata una nuova forma di mafia: la mafia bianca del potere! La mafia che controlla, senza lupara, la vita, gli uomini e le ricchezze di unintera regione. E quando accade questo significa che
In una regione in cui il potere diventa strapotere, con tutta la sua arroganza e la sua infinita prepotenza; in cui decine di morti non trovano più un colpevole; in cui l80 per cento delle imprese paga il pizzo, le amministrazioni locali sono per lo più controllate e minacciate dalla criminalità, la povertà cresce , i giovani sono in fuga, la corruzione e il malaffare avanzano . in una regione così qual è il futuro di tanta gente onesta e per bene, che un anno e mezzo fa aveva votato con convinzione il centro-sinistra sperando in una reale svolta rispetto ad un passato decisamente fallimentare?
In un clima così, la speranza è dura a resistere, ma non può morire. Cè ancora spazio per dare vita ad una Calabria diversa? Si, finchè ci saranno in giro uomini onesti, e sono tanti anche se non hanno più la forza e il coraggio di gridare; ci saranno bravi amministratori ( alla regione si distingue un uomo come Sandro Principe che dà l esempio di come dovrebbe essere un amministratore illuminato; ma ce ne sono pochi altri come lui, mentre il segnale dellingresso in giunta regionale di un giovane avvocato reggino quale Naccari Carlizzi in un settore esplosivo non può che essere positivo); fino a quando ci saranno sindaci pronti a dare la loro vita per amministrare bene quei comuni che non vogliono cedere alla criminalità e allarretratezza sociale e culturale; e fino a quando ci saranno vescovi e parroci onesti che in silenzio e con il segno delle loro opere sociali daranno voce alla Calabria che non vuole morire.
Ad un anno dalla morte di Franco Fortugno alla Camera abbiamo presentato
Franco Laratta