Interpellanza urgente: I tagli all’Università
Atto Camera
Interpellanza urgente 2-00116
presentata da Interpellanza urgente 2-00116
FRANCESCO LARATTA
martedì 5 agosto 2008, seduta n.048
martedì 5 agosto 2008, seduta n.048
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, per sapere – premesso che:
con l’approvazione dell’emendamento Dis. 1.1. interamente sostitutivo dell’articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria (C. 1386), il Governo ha creato le condizioni perché si determini una situazione di grave disagio e difficoltà per il sistema universitario italiano, fino a comprometterne secondo gli interpellanti la stessa capacità di sopravvivenza e, conseguentemente, il venir meno del ruolo istituzionale che esso svolge per l’avanzamento culturale, civile e sociale del Paese;
nel suddetto provvedimento, tra l’altro, si concretizza una pesante riduzione del fondo di finanziamento ordinario degli Atenei e un altrettanto negativo congelamento del «turn over», previsto nella misura del 20 per cento, che comporterà un gravissimo impoverimento della didattica, della ricerca e dei servizi amministrativi delle Università;
tale effetto si presenta fortemente penalizzante in quanto non ha tenuto conto dell’andamento virtuoso che alcune Università hanno fatto registrare nella gestione delle proprie attività, risultati a fronte dei quali, nonostante fossero in linea con i parametri stabiliti dal Ministero dell’Università e della Ricerca, è corrisposto un pesante sottofinanziamento degli stessi Atenei;
è sostanziale e generica l’unitarietà «concettuale» del richiamato decreto, che non tiene in alcun conto le differenti posizioni e le diverse performance fatte registrare dagli atenei italiani evitando di operare, come invece sarebbe stato necessario e corrispondente a principi correttezza valutativa, efficacia e efficienza, una distinzione delle posizioni in questione con la previsione di misure e interventi dipendenti da tale posizione;
tale situazione, in particolare, colpisce l’Università della Calabria che, in questi anni, nonostante il raggiungimento di risultati di assoluto rilievo quali-quantitativo riconosciuti dagli organi preposti alla valutazione delle attività didattiche e scientifiche nazionali, si è vista in realtà corrispondere solo parte delle risorse ad essa dovute;
tale situazione, solo nel 2007, a fronte di una valutazione che per l’UniCal si è attestata sull’1,74 per cento (Fondo di Finanziamento Ordinario) in realtà si è concretizzata in un riconoscimento per lo stesso Ateneo del solo 1,40 per cento (Fondo di Finanziamento Effettivo);
per la suddetta Università il divario tra Fondo di Finanziamento Ordinario e Fondo di Finanziamento Effettivo è cronico e risulta crescente a partire dal 2003, con un conseguente mancato introito per l’UniCal fortemente penalizzante, quantificato in circa 107 milioni di euro;
tale andamento in «controtendenza» della misurazione effettiva delle performance, di fatto contraddice e smentisce il Patto per l’Università e la Ricerca presentato il 2 agosto 2007 dai Ministri dell’Economia e delle Finanze e del MiUR, fondato sulla valutazione «incentivante» delle performance ottenute dalle Università più virtuose, le quali avevano visto in questa iniziativa la possibilità di ottenere un riconoscimento economico per gli sforzi compiuti in passato, sia per quanto riguarda il perseguimento dell’eccellenza didattica e della ricerca che nella buona gestione delle risorse pubbliche;
è pesante il disagio e sono forti le ripercussioni negative che tale – per gli interpellanti – distorto approccio ha causato e determina per questo Ateneo -:
come intenda operare per ottenere una diversificazione dell’ambito applicativo dei propri provvedimenti, in rapporto alla capacità dimostrata dai singoli atenei di rispettare i parametri di efficienza e produttività e, in definitiva, di riuscire a raggiungere adeguati standard quali-quantitativi;
cosa intenda fare per quelle Università statali nelle quali il rapporto tra studenti in corso e docenti e equivalenti è inferiore alla media nazionale rilevata dal competente Ministero, affinché queste ultime non risultino danneggiate dal provvedimento legislativo richiamato in premessa.
(2-00116)
«Laratta, Occhiuto, Lo Moro, Misiti, Laganà Fortugno, Cesario, Ciriello, Strizzolo, Gozi, Farinone, Pierdomenico Martino, Berretta, Tassone, Cera, Galletti, Romano, Iannuzzi, Losacco, Oliverio, Cesare Marini, Villecco Calipari, Carella, Tidei, Trappolino, Lusetti, Grassi, Viola, Margiotta, Minniti, Fadda, Touadi, Melis, Tullo, Ferrari, Fogliardi, Codurelli».