In un’Italia avvelenata come non mai….. Venite a vivere in Calabria!
Non è una boutade, né uno spot: è una considerazione ed un invito. Un invito da fare agli italiani del centro-nord Italia, soprattutto a quelli che vivono nelle grandi città, vedi Roma e Milano e tante altre. Città soffocate da un inquinamento che dura da anni, e che oggi ha raggiunto livelli di guardia. Ma è anche un invito a noi calabresi, alla Regione, a tutte le istituzioni: attrezziamo la Calabria ad essere terra di accoglienza, di condivisione.
Nel centro-nord Italia le condizioni dell’inquinamento da polvere sottili sono da vero allarme. Forse la causa di un drammatico aumento della mortalità. Come fossimo in guerra.
Un problema che non è facile da risolvere, anche perché richiederebbe un profondo cambiamento delle abitudini, perfino dello stesso livello della vita e del lavoro.
L’invito è agli anziani, ai pensionati, a quanti possono provare a vivere altrove, dove l’aria, l’acqua, l’ambiente sono pulitissimi.
Venire in Calabria, per un mese, un anno, per il resto della vita!
Qui (è il caso della Sila, ma è un po’ dappertutto così), è stata trovata l’aria più pulita d’Europa. Lo conferma uno studio condotto da Stefano Montanari, direttore del Laboratorio Nanodiagnostics di Modena, e Antonietta Gatti, esperta di Nanopatologie. Il cuore pulsante della Calabria , oltre che di innumerevoli bellezze paesaggistiche e naturali, vanta una straordinaria qualità di aria fresca e pulita.
L’aria analizzata è risultata essere ancora più pulita rispetto a quella delle Isole Svalbard, tra la Norvegia e il Polo Nord.
Ma poi in Calabria si vive di prodotti naturali della terra, c’è un’agricoltura biologica da primato, tutto costa poco, la gente è accogliente e semplice. E si trovano abitazioni a dire basta (in tanti comuni, nei centri storici, i sindaci danno le case ad 1 euro, o giù di lì). Ci sono comuni dove i vani sono fino al doppio del numero degli abitanti (l’emigrazione ha colpito duramente questa terra). Si trovano appartamenti a prezzi ‘assurdi’, che nel nord Italia sarebbero del tutto inconcepibili.
E c’è un caso, quello che ha fatto più rumore, avviato già da 5 anni. San Basile è un piccolo borgo italiano con poco più di 1000 abitanti in provincia di Cosenza, da anni è costretto a convivere con il problema dello spopolamento dell’abitato. Il comune fa i conti con un patrimonio immobiliare abbandonato e in continuo deterioramento. Così, il giovane Sindaco Vincenzo Tamburi, prova a rendere interessanti sul mercato le case disabitate.
L’iniziativa, chiamata “Una Casa a San Basile” ha avuto un notevole successo. Gli immobili proposti dal Comune di San Basile variano da un costo di 5000 euro per 70 metri quadrati ad un massimo di 35 mila per un fabbricato di 220 metri quadri, più 300 mq di giardino. Tale progetto è stato considerato una “soluzione rivoluzionaria” anche dal Financial Times, ed ha richiamato persone, soprattutto anziani e pensionati, da ogni parte d’Italia, ma anche persone dall’America. Qualcuno, soprattutto dall’Olanda, sta avviando bed&breakfast o pet therapy, per quanti intendono trascorrere a San Basile brevi periodi di vacanza. Come San Basile, dove una giovane amministrazione ha fatto la differenza, grazie anche al sapiente uso del web, ci sono tantissimi altri comuni che potrebbero organizzarsi così, sia in montagna che al mare. Auspicabile sarebbe che la regione creasse una rete e un coordinamento, per realizzare progetti intelligenti e sostenibili. Magari servirebbe anche una bella promozione dell’immagine di questa terra, troppo spesso conosciuta al negativo. Anche ingiustamente.
Che dire? Non è vero che in Calabria c’è più criminalità rispetto ad altrove (anzi, da alcuni anni è in netta diminuzione), non è vero che questa terra stia morendo. Anzi, c’è una ripresa di interesse verso settori trainanti come l’agricoltura dove ci sono in previsione nuovi e importanti posti di lavoro. C’è tantissimo interesse per il turismo, l’ambiente, e c’è una forte spinta all’innovazione e all’utilizzo delle nuove tecnologie.
C’è arte, storia, cultura, tradizioni. E mare-monti in 30-40 minuti…! Non è uno spot, non è una campagna pubblicitaria. E’ solo un’opportunità che la Calabria può rappresentare per quanti vivono e vivranno (purtroppo) per anni ancora, il drammatico tema dell’inquinamento ambientale.
La Calabria può essere un giardino sotto casa, il Parco naturale a vostra disposizione (i Parchi calabresi sono tra i più belli e incontaminati d’Europa), il luogo dove vivere per qualche anno o per sempre…. con sole, aria, mare e semplicità. Bisogna crederci. Sì, va bene, ho capito: ora via al festival delle negatività e del disfattismo, generi che in Calabria hanno tanto successo. Ma il disfattismo non ha mai costruito nulla, anzi.
Per cui, diamoci da fare, non dobbiamo inventarci niente, c’è già!