In Calabria la Politica è morta!
Il deputato dell’ Ulivo, on. Franco Laratta, ha incontrato ieri a Cosenza un folto gruppo di giovani interessato ad entrare nel Partito Democratico. Il Parlamentare ha usato toni molto forti nel descrivere la drammatica situazione in cui versa la nostra terra in quello che ha definito ‘il Manifesto della rivolta politica e morale’. ‘In Calabria non c’è più politica, non esistono i partiti, non vive più nemmeno la cosiddetta società civile. E’ necessario e urgente rifondare la politica, lanciare un grande progetto di ‘rivoluzione politica’ oppure la nostra regione sarà sempre più marginale nel contesto nazionale e finirà esclusa dal panorama politico e sociale del Paese. In questa regione sta accadendo di tutto: dalla malavita che imperversa al malaffare che domina sovrano, dalla corruzione devastante al senso di profondo disinteresse dei cittadini. La politica è finita, mentre la magistratura è lacerata al suo interno, la Chiesa si ode poco e non incide più nel profondo di una società malata, l’impresa è debole ma vi sono imprenditori senza scrupoli. Tutto questo mentre la povertà avanza e la fuga dalla nostra regione ha superato i livelli drammatici degli anni ’60.
Detto questo, occorre ripartire. C’è bisogno di una rivolta delle coscienze, dobbiamo rifondare i partiti che non possono essere più quelli di prima, c’è bisogno di mettere in piedi una nuova e credibile classe dirigente. Occorre che i giovani si impegnino direttamente. La nascita del Partito Democratico è una scommessa che non possiamo perdere, ma guai a fare scelte sbagliate e a lanciare segnali di riproposizione di schemi vecchi e ormai logorati.
In Regione tutto è fermo: se oggi chiudesse la Regione Calabria non se ne accorgerebbe nessuno! Anzi, i cittadini, gli Enti Locali e le imprese ne sarebbero avvantaggiate. Per la prospettiva regionale dobbiamo costruire un modello di governo del tutto nuovo, diverso, con alleanze dettate dall’emergenza e dal rischio fallimento che vive l’intera Calabria. Occorre lavorare sin da ora per una regione del tutto nuova dal punto di vista politico-programmatico. Quello che è stato finora non può essere più. Questo modello di regione, per i più disparati motivi, è finito. Ed è fallito. Fosse per me eliminerei le Regioni e darei molto più spazio e potere ai comuni, alle città metropolitane, alle Province. Ma via le Regioni: sono carrozzoni inutili e dannosi, fatti da una burocrazia in stile ‘800 e da una politica debolissima e immobile. Occorre che si facciano avanti e si impegnino in prima persona quanti hanno a cuore il destino di questa Regione così bella e sfortunata.
La Calabria ce la può fare, ma occorre una rivoluzione’.