Il sorriso di un sindaco onesto!
Ora piangeranno in tanti, come sempre accade nella morte.
Anche chi lo ha contrastato e combattuto andrà ai funeralia piangere!
Ma per Franco Tonnara le lacrime dei più saranno vere, sincere. E pazienza se accorreranno alla sua bara anche coloro che lo accoltellavano alle spalle, ‘amici’ e avversari. I primi sono i più indegni! Ma che vuoi?! Franco per primo non gli dava peso, li conosceva bene, ma rispondeva sempre con un sorriso, con quel suo inconfondibile sorriso.
Sono stato sempre vicino a Tonnara, sin dai tempi della comune militanza fra i Popolari; poi insieme ci siamo trovati alla Provincia di Cosenza, io assessore elui consigliere. Ricordo quantolo stimasse il grandissimo presidente Acri.Lui era tra i pochissimi a non chiedere mai nulla per sè, ma solo per il suo territorio: invocava scuole, strade, sviluppo. Mai qualcosa per sè, mai!
E’sempre stato buono e sorridente, ma tutti sapevano che dietro alla sua contagiosa solarità c’era un uomo inflessibile e rigoroso. Odiavi i politici corrotti, il malaffare, gli approfittatori. Vivevi per la gente e con la gente, senza mai rinunciare ai suoi principi.
Soffriva anche perché vedeva i vertici del Pd lontani, spesso indifferenti alla sue battaglie!
Ero con lui, fra i pochissimioltre Amantea, su quel palco di Piazza Mercato a chiusura della sua campagna elettorale per le amministrative. Era solo contro tutti: il pd regionale, la presidenza della regione di centrosinistra, tutti stavanodall’altra parte. Avrebbe, sulla carta, dovutoperdere per 70 a 30. E invece vinse nettamente.
Venne Dario Franceschini a sostenerlo.Ma soprattutto venne la gente di Amantea, quella che voleva vivere una stagione di svolta e di pulizia.
Ritornò così a fare il sindaco. Un sindaco buono, sorridente, amante della Politica vera, dei giovani, della buona gente.
Di recente, nel corso di una fase acutissima di scontro interno al pd, con Tonnara e i suoi ragazzi ci schierammo io, Nicodemo Oliverio, Carlo Guccione e i Giovani Democratici con i loro vertici regionali e provinciali. Ma D’attore e la gestione commissariale del Pd non sostennero Tonnara, che addirittura meditò di lasciare. Uscì amareggiatissimo da quella vicenda.
Poi la malattia! Quanto dolore. Quante sofferenze atroci.
Non le meritava!
Ma nonostante tutto, ha fatto il sindaco con forza, determinazione e coraggio. Superando ogni ostacolo, le tantissime difficoltà, i tradimenti, gli attacchi indecenti, e ha sempre lavorato per la sua città.
Poco prima del suo addio alla vita, ci eravamo dati appuntamento io, il suo giovanissimo e amato consigliere comunale Vincenzo Pugliano, Marco Ambrogio e pochi altri. Avevamo pensato bene diandare in ospedale a Cosenza per un saluto.
Dopo pochi minuti mi giunge la telefonata di Vincenzo Pugliano. Riuscì solo a dire : ‘Franco è morto’ , e scoppiò a piangere come un bambino!
Di Franco Tonnara resterà un bel ricordo. Tanti continuerano a volergli bene. Noi porteremo avanti i suoi principi e i suoi valori di uomo politico onesto e trasparente in una terra difficilissima.
Ci mancherà il suo grande sorriso!Mancherà moltoalla sua Amantea, ai suoi compagni di viaggio, alla sua gente,ai tanti giovani che lovedevano come un modello da imitare. Mancherà a questa Calabria così sofferente, a questa politica così difficile da capire e apprezzare.
Non te ne vai per sempre, caro Franco. Andrai solo a riposare, a smaltire le terribili sofferenze di una malattia che non perdona.
Sei stato una luce per la Calabria migliore e una speranza per i calabresi onesti.
Franco Laratta