Il Silenzio!
E se davanti a tutto questo urlare, minacciare, aggredire, inveire, insultare rispondessimo con il silenzio? Se ai magistrati eversivi, ai terremotati in crociera, a Noemi e alle 40 ragazzine di Capodanno, al flop di social card e bonus famiglia, al Parlamento dove ne bastano 6 per votare tutto . Se alle ronde al posto delle forze di polizia, ai decreti che tagliano la scuola e le Università, ai poliziotti panzuti e ai dipendenti fannulloni, ai respingimenti forzati e al meridione dimenticato, al federalismo inventato e al Pil che crolla, al debito pubblico che vola e a quegli eversivi di Bankitalia, agli insulti dei giornali di famiglia e alle decretazioni durgenza . opponessimo lidea di un Paese diverso, della buona politica, della trasparenza e di un altro modello culturale?
Se poi al lodo alfano, alla Cirielli, alla depenalizzazione del falso in bilancio, alle censure di stato e ai silenzi colpevoli, ai ladri di stato e stupratori, il grasso ventre dei commendatori, aziende politicizzate, evasori legalizzati, onorevole eccellenza, cavaliere senatore, eminenza monsignore vossìa, immunita’ parlamentare il nostro e’ un partito serio, certo! disponibile al confronto nella misura in cui, alternativo, alieno a ogni compromesso .mentre vedo tanta gente che non ha l’acqua corrente e nun c’ha niente, ma chi me sente . Se opponessimo lironia e il sarcasmo di chi sa usare una buona dose di disincanto davanti alla gravità di uomini e cose di unepoca da spazzare via?
E se davanti alle oscenità quotidiane, al ridicolo che diventa metodo, agli osanna incessanti di nani e ballerine la risposta migliore fosse lindifferenza, il silenzio che accusa, che parla daltro, che indica unaltra strada e una diversa idea?
Forse passerà. Non sappiamo né come,né quando. Non sapremo cosa resterà, ma con ogni probabilità passerà. Ci sarà il tempo di ricominciare. Di costruire una nuova coscienza civile e sociale, una nuova stagione dellimpegno. Con un progetto nuovo, che recuperi il meglio ma apra le porte alla svolta, ad una nuova generazione che vuole lavorare per il Paese. Un Paese con regole da rispettare, principi da valorizzare, istituzioni da amare.
Una stagione nuova, in cui la trasparenza e la legalità non siano semplicemente annunciate, in cui i privilegi, gli sprechi e gli eccessi non esistano più. Una stagione del merito, delle idee, della condivisione.
Forse è utopia, ma noi vorremmo che fosse anche speranza.
In attesa di questo, forse non ci rimane che il silenzio. Un silenzio che parla più di mille parole!