Il PPI giovane di Franco Laratta
Ho conosciuto Franco Laratta dopo la sua elezione a segretario provinciale del Ppi. Nel seguire a distanza il testa a testa con il suo antagonista Mimmo Trombino, mi chiedevo chi era quel giovane chiamato a sotterrare in un momento critico la vecchia nomenclatura democristiana. Il mio fotografo quando consegna la foto del vincitore che esulta, mostra un volto sorridente dall’aria un po’ goliardica. Qualche settimana dopo ho compreso che Laratta era lo stesso corrispondente della Gazzetta del Sud, collega da me apprezzato per uno stile giornalistico differente, nella scelta delle notizie, da molti corrispondenti dei quotidiani locali. La conoscenza dei media ha molto aiutato Laratta nel suo lavoro politico. Non nella camarilla corporativa, ma perché conosce i trucchi del mestiere. Come far diventare un semplice comunicato notizia, saper essere uomo che morde il cane, per restare a una formula abbastanza conosciuta.
Dal mio rapporto professionale di cronista è nata anche un’amicizia con il segretario provinciale. Ammiro molto la sua grande passione per Mina Mazzini (dato che a lui è costato qualche polemica interna), non sopporto invece il suo convinto proibizionismo in tema di droghe, che lo avvicina ad alcuni falchi della destra.
Non si è sottratto alle polemiche dure in questi anni che lo hanno visto percorrere in lungo e largo la grande provincia cosentina. I dati dicono che il Ppi si è rafforzato. La visibilità non manca. Ha il coraggio del politico che al momento giusto sa tornare indietro. Ha regalato al mio giornale il suo incontro con Giacomo Mancini, fatto che ha scandalizzato molti alleati. Non ha perso l’abitudine al giornalismo: Tv e quotidiano. Ma l’esperienza più importante resta il giornale che stampa con alcuni giovani a San Giovanni in Fiore. Un paese che si porta addosso. Quando si è scagliato contro i ministri che invitavano i giovani meridionali ad emigrare di nuovo, nel suo comunicato c’era tutta la rabbia del paese che ha visto intere generazioni partire per terre lontane.
A mio modesto parere, Franco Laratta con il suo impegno, ha reso più frizzante la politica locale, che inevitabilmente risente della società dello spettacolo dei nostri giorni. Un contributo a cambiare volti e regole è stato dato.
Al protagonista di questa miscellanea un invito a non essere subalterno ai satrapi e ai voltagabbana che affollano il centro della politica calabrese.
Paride Leporace
Il Quotidiano