Il Piano di Rientro di Scopelliti farà gravi danni ai calabresi. I primi segnali: stamane trovare una sala parto per una donna di Acri è stato un calvario!
Attuare il Piano di Rientro dal deficit della Sanità significa provocare danni ai calabresi, agli ammalati, perfino alle donne incinte. Nelle ultime ore è successo un fatto grave ad Acri ( ospedale che sarà di fatto chiuso insieme a quelli di San Giovanni in Fiore, Soveria Mannelli e SerraSan Bruno). Nel pieno caos scaturito dalla decisione di chiudere i reparti di Ostetricia-Ginecologia , poi posticipata per alcune settimane, trovare una sala parto disponibile per una donna incinta, è stata più di unavventura. Gran parte degli ospedali interessati non avevano disponibilità. E siamo solo allinizio.
Questo significa che chiudere e ridimensionare gli ospedali di piccole e medie dimensioni, farebbe di conseguenza esplodere gli ospedali più grandi, già oggi in condizioni di notevole difficoltà. Venendo poi meno i precari che finora hanno prestato un importante servizio, tutto si trasformerebbe in caos.
Ridurre gli ospedali di San Giovanni in Fiore, Acri, Soveria e Serra s.b., ad ospedaletti di montagna con 20 posti letto e senza primari, ospedali che farebbero capo ad un fantomatico ospedale di riferimento, significa far piombare le aree interne in una condizione di totale abbandono. Negando il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione italiana. Per questa ragione con i colleghi Oliverio, Marini, Laganà, ho presentato interrogazione urgente al Ministro della Salute affinchè verifichi il rispetto della norma costituzionale che garantisce a tutti i cittadini il diritto alle cure e alla salute.
Il caos di questi giorni sulla chiusura dei reparti di Ostetricia a San Giovanni in Fiore, Acri e alla Clinica Cascini di Belvedere Marittimo, con la relativa protesta delle mamme che hanno materialmente invaso i reparti in via di chiusura, è il segno evidente di una grandissima preoccupazione delle popolazioni.
Scopelliti deve sapere che non si può fare una riorganizzazione così devastante della rete ospedaliera regionale, facendo pagare un prezzo altissimo alle popolazioni calabresi. La reazione sarà durissima nelle prossime settimane. Sarebbe meglio ridiscutere il Piano, trovare insieme alle forze politiche e sociali una intesa su un ridimensionamento ragionato e condiviso. Faremo tutti la nostra parte, ma Scopelliti deve smettere i panni del duce della Sanità, perché così non va da nessuna parte!