«Il “ciclone” Veltroni ha travolto tutto e tutti»
Intervista pubbllicata da “Il Quotidiano della Calabria” del 5 settembre 2007
Il pd in Calabria o sarà nuovo o non nascerà. Dobbiamo liberarci dai veleni del passato, dallarroganza del potere e della casta.
On. Laratta, dal Patto del San Carlo allAssemblea di Crotone dei Ds. Da Guccione a Minniti. Ma cosa è successo?
Tra il San Carlo e Crotone cè di mezzo
il mare. Nel senso che nel frattempo è arrivato il ciclone Veltroni in Calabria. Con tutto quello che questo ha portato.
Al san Carlo sembravano tutti daccordo per Guccione segretario, per come lasse Adamo-Bruno avrebbe voluto.
Era stato detto che su Guccione tutti erano daccordo, anche i vertici nazionali dei Ds e del Pd.
In realtà in tanti si sono mano mano dissociati, soprattutto in Calabria. Ma non è questo il problema.
E qual è il problema?
Dalla visita di Veltroni in Calabria è venuto fuori un chiaro segnale di svolta. Veltroni a Rende ha chiesto un profondo rinnovamento e ha tracciato il profilo di Minniti quale leader del Pd calabrese
.e la gente ha applaudito con decisione! La voce della gente dobbiamo ascoltarla. Non possiamo far finta di non sentire. Ed io da troppo tempo avverto un forte grido di cambiamento proveniente dalla nostra gente. Che tutti finora abbiamo ignorato. Veltroni lha ascoltato e, per quello che so, ne è rimasto colpito.
Anche la voce di Roma lei ha sentito!
Si, anche la voce di Roma, che indicava Minniti. Dovè il problema? È stato sempre così. Abbiamo sentito chiara la voce di Veltroni e Franceschini. E sa una cosa? Se Minniti decide di candidarsi, davanti al quel nome non regge più alcun candidato. Non è quindi il problema di Guccione (che personalmente ne apprezzo lumiltà e limpegno), né di Laratta, né di chiunque altro volesse candidarsi. Minniti ha la forza ed il prestigio di un apprezzato uomo delle Istituzioni. Ed è evidente che il 14 ottobre la nostra base lo voterebbe con soddisfazione. Quindi Roma può anche indicare e suggerire, alla fine però il segretario del Pd lo sceglieranno liberamente i calabresi. Questo è lo spirito della primarie.
Roma invoca novità. Ma Minniti è il nuovo?
La novità consiste nella forza delle idee e non solo nelletà anagrafica. Le faccio un esempio: Laratta non è nuovo perché è un parlamentare quarantenne, ma perché fa alcune precise battaglie in parlamento: quella per un profondo rinnovamento della classe politica; quella contro la corruzione e il clientelismo; quella contro larroganza del potere. Minniti è nuovo perché ha una certa idea della politica e un fortissimo senso delle istituzioni e può garantire una svolta vera in Calabria. E poi perché la gente lo avverte come una novità. E, lo ripeto, la voce della gente va ascoltata sempre.
Il pd nasce a pezzi in Calabria, lacerato al suo interno.
Il pd in Calabria o sarà nuovo o non nascerà, lha detto Veltroni a Rende. Ed io condivido in pieno. Dobbiamo liberarci dai veleni del passato, dallarroganza del potere e della casta. Ma il Pd non è, e non potrà essere, espressione dellantipolitica. Dovrà essere lespressione della Politica vera, quella con
Adamo a Crotone lha attaccata pesantemente!
Ma no
! Da Crotone sono invece venuti segnali di apertura. Traspare questo dal documento approvato, dallintervento di Mario Oliverio e di altri
.. Basta saperli leggere i segnali. I Ds sapranno ritrovare lunità. Sono un grande partito. E con noi dovranno fare un partito ancora più grande e diverso. Ma dovrà essere un partito nuovo, trasparente. Dobbiamo ritrovare il gusto di stare insieme, di aprire il Pd alla società, di unire le storie e la tradizione della migliore sinistra e dei cattolici democratici per migliorare la vita in Calabria.
Come si mette il Pd con
Le cose non vanno bene. Non cè stata lattesa svolta. Tuttavia sono per aiutare il Presidente Loiero e la sua giunta a governare meglio in questa seconda parte della legislatura. Si avverte un forte bisogno di buon governo. Lo meritano i calabresi. Se però non ci fossero le condizioni, il Pd si dovrà porre il problema e decidere di conseguenza.
Scalfari qualche giorno fa su Repubblica riprendeva un tema a lei caro: lerrore di abbinare le primarie per eleggere il segretario nazionale del Pd e i segretari regionali.
E che errore! Lho detto da subito: i segretari regionali andavano eletti separatamente in altra data. E poi quei 5 euro per votare
. Ma i 45 saggi come hanno ragionato? Per il Pd dovranno votare tutti i cittadini, ma 5 euro sono troppi, faranno tornare indietro molta gente dai seggi.
a.mo.