da “Il Quotidiano ” di Lunedì 26 agosto 2004
Non cè alcun dubbio che il centrosinistra calabrese possa e per noi, debba vincere le prossime elezioni regionali. Dopo dieci giunte regionali di centrodestra (da Nisticò a Chiaravalloti, da un presidente allaltro sono passate senza lasciare traccia decine e decine di assessori regionali interni ed esterni, politici e tecnici, luminari ed esperti), sarebbe ora necessario per la Calabria voltare finalmente pagina. La destra in Calabria ha fallito su tutti i fronti: la crisi economica e sociale che attraversa la nostra regione ne è la prova definitiva; così come lemergenza occupazione, il fallimento- tradimento del Por, la quotidiana aggressione della delinquenza agli amministratori pubblici e la terribile guerra che semina sangue ed orrore in tutto il territorio calabrese. La Calabria è in ginocchio, i calabresi hanno perso la speranza, i giovani sono tornati a lasciare questa terra, perfino di turismo non si campa più:davanti ad una situazione così grave non rimane che sperare in una nuova stagione politica che prenda per mano un ammalato grave e lo porti a credere nel proprio futuro. Fallita la Destra non rimane che sperare nel centrosinistra. Sì, ma in quale centrosinistra? Con quale progetto? Con quale classe dirigente? Per fare cosa, quando, come? Domande legittime che aspettano una risposta. Il centrosinistra invece cosa fa? Non discute di Quale Calabria , né tantomeno di Quale classe dirigente, per Andare dove e quando, litiga e replica uno spettacolo indecente già visto allincirca 5 anni fa. Cioè: si suicida pubblicamente bruciando un nome dopo laltro un candidato dopo laltro indebolendo tutti i possibili e potenziali candidati alla presidenza della Regione. Un metodo ben collaudato per perdere le elezioni per ridare ossigeno ad una coalizione di centrodestra impresentabile, per allontanare ancora di più i calabresi dalla politica. I partiti ormai non discutono più di grandi idee e di nuovo progetti, e quando lo fanno fingono, giocano, recitano. I Destini si decidono altrove, superando critiche e valutazioni, costruendo prima delle garanzie personali e poi guardano agli interessi generali. Il centrosinistra appare stanco, incapace di esprimere una novità si richiude in se stesso si ripresenta per lo più con una classe dirigente consumata, gia vista. Per discutere pensieri dove vogliamo portare la Calabria, cosa vogliamo fare di questa terra bella e sfortunata con chi vogliamo affrontare e vincere le prossime scadenze elettorali. Lunico tema oggetto di discussione e quello di indebolire i potenziali candidati residenti un nome dopo latro, uno al giorno,uno per partito. Il metodo migliore per andare allo sbando senza un progetto ,senza un candidato forte e credibile, con la sola ansia dei più di conquistare o confermare un seggio in consiglio regionale fonte di privilegi insopportabili in una terra povera e provata. Nei giorni scorsi abbiamo potuto leggere luscita di alcuni importanti imprenditori calabresi che hanno espresso la preoccupazione della categoria ma anche della Calabria più in generale, per lo stato di salute della nostra Regione. Non solo leconomia che non va, limpresa e in difficoltà, le preoccupazioni per le prospettive : gli imprenditori sanno che di una classe politica si fatta non si può più avere fiducia. Mentre la Calabria affonda, la risposta della politica è debole, quasi mai preoccupata realmente, incapace di elaborare un idea e un progetto che coinvolga tutti coloro che hanno a cuore i destini della nostra terra e il futuro dei nostri figli. Il rischio che corriamo noi centrosinistra calabresi, è che i cittadini elettori facciano come si suol dire, di tutta lerba un fascio. Maggioranza e opposizione, destra e sinistra tutti uguali, tutti gli stessi, tutti preoccupati di difendere se stessi senza una vera preoccupazione di salvare la Calabria. Le elezione regionali che lUlivo avrebbe i titoli e le potenzialità per vincerle dopo due legislature interamente gestite dal Polo e della Casa delle Libertà, oggi sono nuovamente a rischio. Per evitare questo occorrono alcune cose importanti anche se dannatamente complesse: rispondere ai bisogni dei calabresi- ormai disperati perfino per non poter più arrivare alla fine del mese con un Piano straordinario che favorisca loccupazione, la ripresa economica,lavvio delle opere pubbliche tanto attese, lutilizzo pieno e intelligente dei fondi europei, la difesa della legalità e la sicurezza. Un piano straordinario quasi di emergenza per salvare la Calabria dal degrado sociale e dal devastante declino economico e produttivo. La nostra terra è veramente a rischio povertà in questa situazione e le forze politiche, il centrosinistra in particolare che si pone come alternativa non possono preoccuparsi soltanto e soprattutto di chi sarà il candidato presidente. Argomento delicato e di grande portata. I calabresi hanno il diritto di sapere prima di tutto qual è il progetto qual è il programma con quale classe dirigente si intende governare la regione. Con le fotocopie ingiallite non si va da nessuna parte.