I Forestali calabresi hanno salvato i boschi della nostra Regione

“Calderoli venga in Sila a vedere cosa hanno fatto in 40 anni i forestali calabresi, E poi riferisca in Parlamento”. Lo ha detto il vicesegretario regionale della Margherita Franco Laratta, nel corso di un incontro con un folto gruppo di operai idraulico-forestali che lavorano sull’Altopiano silano.

“Negli anni ’50 la Sila appariva come un deserto-ha detto Laratta- a causa di un disboscamento feroce  e senza limiti attuato durante la guerra. Grazie al lavoro dell’ Opera Sila, che in Calabria ha operato in modo straordinario, i forestali hanno avviato un’imponente opera di rimboschimento che in un ventennio ha cambiato il volto dell’altopiano per farne uno dei boschi più belli del Mezzogiorno”.

Laratta, che come assessore provinciale al Mercato del Lavoro si è a lungo occupato dei problemi dell’occupazione in provincia di Cosenza, ha poi sostenuto che sebbene sacche di clientelismo e di assistenzialismo siano certamente presenti in Calabria e tra i forestali calabresi, “non si può non riconoscere che proprio grazie a questi operai sono stati evitati disastri idrogeologici, alluvioni e frane che allo stato sarebbero costati molti miliardi delle vecchie lire”.

Laratta però sostiene che ben presto la stagione dei forestali avrà termine (nell’ultimo periodo il loro numero è sceso da 30mila a 11ooo unità) e che la Regione dovrà varare un piano di controllo e manuntezione dei nostri boschi eliminando tutte quelle sacche di assistenzialismo che non servono ai calabresi. “Dobbiamo attuare un nuovo piano per il lavoro che sia produttivo e che risponda alle esigenze di una regione che ha bisogno di uscire dalla grave situazione di debolezza in cui si trova. Chiusa la parentesi di forestali e lavoratori socialmente utili-che devono essere stabilizzati e inseriti nel mondo del lavoro- dobbiamo guardare alla Calabria come ad una terra che produca ricchezza, difenda l’ambiente, rilanci agricoltura e turismo, sostenga le imprese produttive che devono conquistare nuove e più importanti fette del mercato internazionale”.