I danni del maltempo Il litorale tirrenico cerca di risollevarsi dopo la tempesta
Il parlamentare del Pd Laratta propone di destinareparte dello scudo fiscale all’emergenza idrogeologica
pubblicato da “Gazzetta del Sud” il 7 gennaio 2010
Dopo la mareggiata dei giorni scorsi inizia la conta dei danni e soprattutto si cerca di verificare la tenuta di tante infrastrutture che sono state messe a dura prova dalla forza distruttiva delle onde. Il porto di Amantea ha subito seri danni, anche se il pronto intervento del locale gruppo di Protezione Civile ha evitato un resoconto peggiore. Il livello del mare si è talmente alzato da raggiungere la parte cementata del molo, creando molti problemi alle banchine mobili utilizzate per gli ormeggi. Grazie alla tempestività degli addetti, i natanti sono rimasti ben ancorati e ciò ha evitato che alcune imbarcazioni potessero andare alla deriva o affondare. Nell’area del porto, un gabbiotto in legno utilizzato come deposito è stato divelto dalle onde, la sabbia ed i detriti hanno invaso la piazzola di ingresso, l’accesso via mare è stato nuovamente ostruito dalla sabbia ed alcune colonnine per l’erogazione di acqua e luce sono state seriamente danneggiate. Il comune di Amantea ha già fatto sapere che nei prossimi giorni avvierà i lavori di pulitura e di ripristino dell’intera area, garantendo la piena efficienza dell’approdo in tempi brevissimi. Intanto, sul lungomare del centro tirrenico gli operai del settore manutentivo hanno già iniziato a togliere la sabbia che si era accumulata lungo la sede stradale, permettendo così la viabilità dell’intera via marina. Desta molta preoccupazione, invece, la Statale 18, all’altezza della zona comunemente nota come località Principessa. Il mare ha infatti già raggiunto il terrapieno sul quale corre il tracciato dell’importante arteria stradale; perciò, vista la poca distanza rimasta tra la strada ed il mare, potrebbe darsi che si aggravi il fenomeno erosivo, con ripercussioni serie per l’intero comparto economico e produttivo del comprensorio. L’eventuale interruzione della SS 18 renderebbe più problematici i collegamenti con la stazione ferroviaria e l’aeroporto di Lamezia Terme, senza dimenticare il capoluogo di regione. Gli imprenditori turistici che operano nella zona chiedono un intervento immediato, sia per garantire la presenza della spiaggia per la prossima stagione estiva e sia per non pregiudicare l’imprenditoria locale. Danni anche in prossimità della foce del fiume Oliva. I proprietari degli immobili che si affacciano sul lungomare Tirreno, accompagnati da esperti e tecnici, hanno tentato una prima valutazione dei danni subiti. Le costruzioni che sono state edificate in quest’area, in linea di massima, rispettano tutte le normative vigenti; il problema che oggi pone a rischio l’agibilità degli immobili deriva dall’erosione concentrata su questo particolare tratto di costa. Il mare, senza troppi ostacoli, raggiunge le strade, i cortili ed i piani bassi delle villette. Il sale corrode le armature in ferro delle colonne portanti, pregiudicando così la stabilità dei fabbricati. Nelle prossime settimane la Regione Calabria erogherà un contributo di poco inferiore ai trentamila euro per i danni derivati dalle frane avvenute durante lo scorso inverno.
«Dall’extragettito dello scudo fiscale, 500 milioni di euro per il dissesto idrogeologico e per la salvaguardia delle coste in Calabria». È stata questa la proposta che l’on Franco Laratta ha illustrato presso la sala consiliare del Comune di Diamante, nell’ambito di una iniziativa sull’emergenza mareggiate. «Quanto è accaduto in questi giorni lungo il Tirreno cosentino ha dichiarato Laratta e quanto accade puntualmente su tutto il territorio calabrese durante le emergenze legate al maltempo, richiede uno sforzo straordinario da parte dello Stato». Per questa ragione alla riapertura delle Camere, lunedì prossimo, il deputato del Pd presenterà una dettagliata proposta al Governo affinché si utilizzi una piccola parte delle ingenti risorse legate al ritorno dei capitali dai paradisi fiscali. Dal gettito dello scudo fiscale possono essere destinate, secondo l’on. Laratta, dai 250 ai 500 milioni di euro, non solo per affrontare le emergenze ma anche per un piano serio ed un programma straordinario di difesa e di messa in sicurezza dell’intero territorio calabrese. «Senza questo intervento straordinario, la Calabria rischia di finire a mare con danni terribili, sia in termini economici che di vite umane». Il parlamentare, pur apprezzando l’impegno del presidente della giunta regionale, Agazio Loiero, ha sottolineato in occasione dell’incontro con gli amministratori comunali del Tirreno cosentino che «il presidente fa bene a richiamare uno scatto d’orgoglio da parte dei parlamentari calabresi ma deve stare più attento ai lavori parlamentari. Documentandosi avrebbe scoperto che l’on. Laratta insieme ad altri colleghi, già al momento del varo dello scudo fiscale, è intervenuto in aula con un emendamento per chiedere di destinare una parte del gettito legato allo scudo fiscale proprio all’emergenza idro-geologia della Calabria».