ROMA 7 DICEMBRE 2006 – La giustizia italiana ha riaffermato il suo ruolo di garante dei diritti dei cittadini. Lo ha dichiarato il deputato dellUlivo, Franco Laratta, commentando la scarcerazione di Francesco Vizza, luomo detenuto in Calabria per piccoli reati commessi allestero, ma con una figlia gravemente malata da accudire. Vizza ha ottenuto la libertà per effetto dellindulto, in un primo tempo negato, grazie alla battaglia umanitaria condotta dal leader del movimento Diritti Civili, Franco Corbelli. E stata la Corte dAppello di Catanzaro, presieduta dal dott. Vitale, ad applicare il provvedimento dopo un primo parere negativo espresso dal procuratore generale. La Corte, accogliendo listanza dei legali delluomo e gli incessanti appelli dello stesso Corbelli, ha riconosciuto il diritto di Vizza a beneficiare del provvedimento di clemenza.
Su questo caso, il parlamentare della Margherita si era battuto nei mesi scorsi insieme a Corbelli, ponendo in evidenza l’anomalia della vicenda Vizza con quella di Silvia Baraldini. Infatti, spiega il deputato, la Baraldini pur avendo commesso reati all’estero aveva la scorsa estate beneficiato dell’indulto, mentre a Vizza, avendoli commessi in Germania, gli fu negato. Era inspiegabile, ma adesso non posso che ritenermi soddisfatto per lepilogo. Non poteva reggere una simile stortura. In Italia ha detto ancora Laratta – nessuno dovrebbe avere corsie preferenziali, cosa che, purtroppo, in un primo momento è apparso. Ora possiamo dire che è bene ciò che finisce bene”, ha osservato Laratta apprezzando “la decisione dei magistrati di applicare lindulto all’uomo calabrese. “La giustizia – ha sottolineato – ha mostrato il suo volto umano e il suo carattere sociale”. Laratta ha concluso ringraziando Franco Corbelli “per la sua caparbietà, il suo impegno civile, la sua sensibilità e la sua umanità verso i tanti problemi e i tanti drammi che in genere non hanno riflettori accesi”. Francesco Vizza, 54 anni, era in stato di detenzione per piccoli reati commessi allestero. Estradato dalla Germania gli era stata inflitta una pena residua di 2 anni e 3 mesi, scontando prima in Baviera e poi in Italia, 3 anni e 9 mesi di detenzione, per una pena complessiva di 6 anni. Luomo ha una figlia di 24 anni gravemente malata e bisognosa di un immediato trapianto di rene, in Svizzera.