Galli della Loggia e lo Stato di repressione al Sud
Ernesto Galli della Loggia, su 7, il settimanale del Corriere della Sera, del 15 dicembre scorso, ha trovato la soluzione, in dieci punti, per salvare il Sud: proclamare lo stato di assedio (giuro, è scritto proprio questo!).
Il titolo della nota del professore non lascia dubbi: «Per salvare il Sud serve lo stato d’assedio? L’illegalità va sradicata». Ed ecco le misure che Galli della Loggia ritiene necessarie per bonificare e salvare il Sud del Paese. Si va dall’accertamento capillare «dell’autenticità dell’assicurazione Rc per tutti gli autoveicoli e motocicli in circolazione con sequestro e distruzione immediata di quelli non in regola»; alle prefetture che dovranno essere le uniche abilitate alla gestione delle gare per tutti gli appalti pubblici; al vasto controllo delle aziende agricole circa la regolarità contrattuale di tutti gli addetti con sanzioni pecuniarie a partire da diecimila euro per quelle non in regola.
E non è tutto: c’è pure una multa per le famiglie i cui figli hanno abbandonano le scuole; e poi il sequestro di ogni smartphone in possesso a giovani di età inferiore ai sedici anni; e la distruzione immediata di ogni fabbricato, pertinenza, sopraelevazione senza licenza edilizia; e tre giorni di carcere a chiunque viene sorpreso a gettare rifiuti, e di sei mesi per chi trasporti i rifiuti verso luoghi non idonei.
E non abbiamo finito: previsto il ritiro perpetuo della licenza per i proprietari di officine meccaniche che “truccano” veicoli o motocicli; «sospensione d’autorità dei sindaci dei comuni dove la polizia urbana si dimostra incapace di far rispettare i regolamenti sul rumore, sul traffico e sull’occupazione del suolo pubblico».
Il decimo punto rivela tutta l’animo saggio e buono di Galli della Loggia: «Devoluzione di tutte le somme incassate nelle attività repressive di cui sopra al miglioramento dell’edilizia scolastica». Amen.
La visione militare, da stato d’assedio, senza capo né coda, con qualche scivolone nel ridicolo e una profonda ignoranza di quello che è il Sud e di quelli che sono i suoi problemi.
Viene da ridere a leggere che occorre colpire i meccanici che “truccano” le auto, sequestrare ogni smartphone ai giovani under 16, sospendere i sindaci che hanno vigili urbani così debosciati che non fanno rispettare i regolamenti sul rumore.
Un ragionamento così banale e vecchio che non merita alcun commento.
Ma la comicità tocca il suo punto più alto e solenne quando il professore “nomina” i vertici dello Stato di repressione: «Il tutto – questo il mio auspicio – sotto la sapiente guida del generale Minniti con il procuratore Gratteri alla testa del suo Stato Maggiore».
Nemmeno al “Bagaglino” dei tempi della Prima Repubblica si rideva così tanto.