Firmata la petizione popolare Un Parlamento di cittadini proposta da CdO
L’on. Franco Laratta (Ulivo) firma la petizione popolare Un Parlamento di cittadini proposta da Compagnia delle Opere con cui si chiede che la nuova legge elettorale torni a dare la possibilità di indicare una preferenza al momento del voto.
Questa iniziativa nasce dal constatare che nel dibattito attualmente in corso sulla riforma della legge elettorale, è completamente assente il tema delle preferenze e della
libera scelta da parte degli elettori.
Con la petizione a favore di Un parlamento di cittadini si vuole porre al centro del dibattito politico questo importantissimo tema, con lobiettivo di diminuire la
distanza tra società e rappresentanza politica ridando peso e valore alla libera scelta di ogni cittadino al momento del voto.
‘Intendo portare in Parlamento questa discussione e sostenere le proposte di legge che la prevedono -afferma Laratta- che poi insiste anche su altre proposte:
libera scelta da parte degli elettori.
Con la petizione a favore di Un parlamento di cittadini si vuole porre al centro del dibattito politico questo importantissimo tema, con lobiettivo di diminuire la
distanza tra società e rappresentanza politica ridando peso e valore alla libera scelta di ogni cittadino al momento del voto.
‘Intendo portare in Parlamento questa discussione e sostenere le proposte di legge che la prevedono -afferma Laratta- che poi insiste anche su altre proposte:
1) per favorire il rinnovamento della classe politica è utile stabilire un tetto al numero delle legislature; a qualsiasi livello, come oggi già accade per Comuni e Province, è necessario stabilire con legge che dopo un determinato numero di legislature non si è più ricandidabili;
2) decadenza immediata per gli eletti condannati con sentenza passata in giudicato;
3) divieto di candidatura se vi sono in corso procedimenti penali gravi.
4) definizione di un tetto rigidissimo per le spese elettorali, prevedendo anche la decadenza per i candidati che lo superino;
5) approvazione della PdL ‘Lazzati’ (già presentata in parlamento da un centinaio di deputati) che vieta la propaganda elettorale ai sorvegliati speciali e ai boss mafiosi condannati (reato oggi non previsto da alcuna norma)’.
2) decadenza immediata per gli eletti condannati con sentenza passata in giudicato;
3) divieto di candidatura se vi sono in corso procedimenti penali gravi.
4) definizione di un tetto rigidissimo per le spese elettorali, prevedendo anche la decadenza per i candidati che lo superino;
5) approvazione della PdL ‘Lazzati’ (già presentata in parlamento da un centinaio di deputati) che vieta la propaganda elettorale ai sorvegliati speciali e ai boss mafiosi condannati (reato oggi non previsto da alcuna norma)’.