Festa Democratica a San Giovanni in Fiore. Il PD prova a ripartire.
Prove di ripartenza del Pd calabrese. Se le premesse rimangono quelle di ieri sera a San Giovanni in Fiore, allora il pd calabrese può davvero ripartire. Loccasione lha offerta ancora una volta il deputato Franco Laratta che da alcune è settimane è molto impegnato con diverse iniziative, nella speranza di rimettere insieme i cocci di un partito frantumato. La festa Democratica che il pd sangiovannese organizza per tutto il mese di settembre, ieri ha offerto i microfoni a Mario Maiolo, Mimmo Bevacqua, Carlo Guccione e Rosa Calipari. Assente Guccione per un impegno improvviso, tutti gli altri hanno fatto riflettere sulla necessità di ricostruire il partito, riaprire una stagione nuova, dare speranza e fiducia alle giovani generazioni. Molta la gente presente in sala, tanta lattenzione e la condivisione degli obiettivi.
Il consigliere regionale Mario Maiolo si è soffermato sui problemi più gravi che sta vivendo la società calabrese, prima di tutto quelli legati alla sanità, alla chiusura degli ospedali, alla necessità di una forte politica sociale. Mimmo Bevacqua , vicepresidente della Provincia di Cosenza, ha escluso che il pd possa dividersi e che i cattolici possano fare altro. Rosa Calipari che ha difeso la gestione commissariale e ha criticato i metodi di un partito che si parla troppo addosso e non si preoccupa dei problemi della gente. Lon Laratta, che ha fatto gli onori di casa, ha parlato della necessità di stare in mezzo alla gente, di occuparsi delle drammatiche questioni legate ai tagli nellistruzione e nella sanità, di fare opposizione dura ad un governatore come Scopelliti che non ha né unidea né un progetto per la Calabria.
Tutti hanno condiviso la necessità di uscire dal pantano in cui si trova il pd dopo la batosta elettorale; tutti hanno difeso lazione del commissario regionale del partito, ma hanno chiesto un impegno degli iscritti e degli elettori per far nascere il partito in tutte le realtà. Parola dordine: rinnovare, cambiare, reagire.
Il pd che si è visto a San Giovanni in Fiore è parso un partito che ha voglia di ricominciare, che intende smetterla con le risse interne. In sostanza una buona dimostrazione di serietà, dopo la cocente sconfitta alle regionali. Chiudere con lepoca loieriana è sembrata una necessità. Così come voltare pagina e ricominciare con chi ci sta, con chi ha a cuore i destini della Calabria, con chi non sceglie la strada della rissa quotidiana.
Una seconda prova si avrà venerdi 24, quando a San Giovanni in Fiore arriverà il Commissario Musi, il presidente della provincia di Cosenza Mario Oliverio, il capogruppo Sandro Principe, lon. Doris Lo Moro, lex segretario nazionale della Cisl, on. Sergio DANTONI. Si parlerà di Federalismo Fiscale (sarà presentato il libro di Demetrio Naccari sullo stesso tema), dei rischi per il Mezzogiorno, delle prospettive per il Sud. E si potrà verificare se il pd sta davvero nascendo, se può uscire dalle secche del dopo-voto, se ha ancora qualcosa da dire alla Calabria. Lunedi 27 la festa democratica si concluderà con Paolo Gentiloni e Luigi De Sena.
Noi stiamo lavorando molto per ridare una prospettiva al Pd calabrese- ci ha detto Franco Laratta che dopo la riuscita manifestazione di Camigliatello, ospita i democratici calabresi a San Giovanni in Fiore-, anche perché del Pd ha bisogno la Calabria. Ma di un pd nuovo, forte, coeso, deciso e compatto. Dobbiamo difendere una terra che il, governo nazionale considera un cancro da estirpare; dobbiamo preparare unalternativa di governo a Scopelliti che ha iniziato malissimo e va avanti senza una bussola, senza un progetto, senza una visione moderna della Calabria.