Escludere le imprese calabresi dagli appalti per Expo 2015 di Milano? Sarebbe una PROFONDA DISCRIMINAZIONE RAZZIALE’!”
La proposta del leghista RobertoCastelli di escludere le imprese calabresi dalla partecipazione alle gare di appalto per i lavori legati ad Expo 2015 è una gravissima provocazione di stampo razziale!Pericolosossima quanto inutile e sciocca. Prima di tutto perchè la penetrazione della ndrangheta in gran parte delle regioni italiane e in alcune aree dell’Europa non la si ferma chiudendo il mercato dell’edilizia e riservandolo alle sole imprese del posto. La mafia avrebbe comunque altri sistemi per controllare gli appalti. La mafia ha mezzi, risorse e persone che può utilizzare per ottenere gli scopi che si prefigge. Occorre pertanto rafforzare controlli e garanzie a difesa della legalità nell’attribuzione degli appalti, ed i sistemi ci sono, alcuni dei quali sperimentati proprio in Calabria.
La proposta di Castelli, poi, finirebbe per penalizzare soprattutto le imprese calabresisane, e ce ne sono tante, che operano nel Nord da anni e non hanno contatti con la criminalità.
Castelli, in realtà, conferma l’anima razzista della Lega, che prima ha chiesto dipendenti pubblici e docenti solo padani per le loro scuole, ed ora vuole esportare questo metodo anche nell’economia e nelle imprese.
La Lega, semmai, si chieda, ed intervenga duramente, perchè diversi amministratori lombardi del Carroccio siano finiti nelle inchieste della Procura milanese (insieme a quella di Reggio Calabria) sui rapporti tra ndrangheta e politica nel Nord Italia. La ndrangheta calabrese per penetrare nel nord ha stretto rapporti e fatto accordi con uomini delle istituzioni di diverse zone della Lombardia. E questo dovrebbe preoccupare molto.
Ma attenzione, perchè se passa la proposta Castelli, in un clima crescentedi odio e di veleni, si arriva con l’individuare nei calabresi che da decenni vivono al nord, i responsabili della penetrazione della criminalità organizzata al nord. Quei calabresi che hanno fortemente contribuito alla crescita, allo sviluppo e allaricchezza del nord sin dal primo dopoguerra. Qualcosa che somiglia tanto alle legge razziali del periodo fascista!
Un uomo di governo, un parlamentare, deve stare molto attento a come si esprime, alle proposte che fa, alle reazioni che queste possono scaturire. Deve stare molto attento a non seminare odio ead individuare colpevoli eresponsabilità in base al colore della pelle, alla classe sociale di appartenenza, alla provenienza geografica. L’art.3 della Costituzione, del resto,lo dice chiaramente vietando ogni discriminazione in base al sesso, alla fede, alla razza.
La Lega deve stare molto attenta a non favorirelediscriminazioni. Il Paese rischia molto.