Enti inutili e costosi: 10 miliardi di euro all’anno!
All’inizio erano 500 gli Enti inutili da cancellare. Poi una nuova lista ne individuò un migliaio. Per raggiungere lo scopo venne creato un apposito Ente. Se ne parla da 60 anni, ma gli enti inutili sono ancora tutti lì a consumare qualcosa come 10 miliardi all’anno per il loro funzionamento, con tanto di autoblú, consulenze e viaggi!! Ma oggi, se tocchi il Senato, che non è un ente inutile ma un doppione, venerato sull’altare di quel bicameralismo perfetto che oggi è del tutto superato, si alza solenne la voce di chi parla di ‘deriva autoritaria”!
Mentre 5 Stelle annuncia di essere per il ‘bicameralismo paritario’! Evviva. Presto faremo i girotondi attorno al Aenato, e magari anche al CNEL che ente inutile lo è. Come decine e decine di altri enti, che nessuno riesce da un cinquantennio a smuovere. Certo, Renzi accelera e si impone un po’ rudemente. Prende qualche scorciatoia di troppo. Ma ve lo immaginate se non facesse così? Già in questo modo, perché una riforma costituzionale vada in porto, ci vorranno dai 12 ai 36 mesi. E sicuramente, prima o poi verrà fuori l’anima nobile del conservatorismo costituzionale, che proporrà una Commissione ad hoc, meglio se bicamerale. Esattamente come le precedenti, che dopo anni di analisi e accesi dibattiti, vennero travolte da un banale ‘patto della crostata’ di cossighiana memoria! Giusto, perfetto, perché è così che si alimenta il populismo e si dà ossigeno al qualunquismo. Non a caso Grillo non voterà mai una sia pur minima riforma, nemmeno un briciolo di tagli, figurarsi la soppressione di Enti, o del Senato. Mai! Perché lui avrebbe tutto da perderci!
Gli Enti inutili!
La prima legge per eliminare gli enti inutili risale al 1956. Ma la giungla degli enti inutili è ancora intatta. Difficile perfino sapere con precisione il numero esatto degli enti da sopprimere. Il governo Monti ne aveva individuati circa 500. Per mantenere i quali occorrono circa 10 miliardi lanno! Ma quali sono questi enti? Ad esempio lIstituto di beneficenza Vittorio Emanuele III, varato nel 1907, oppure lEnte per il patronato pro-ciechi ‘Regina Margherita’, lIstituto nazionali dei ciechi ‘Vittorio Emanuele II’, l’Opera nazionale dei figli degli aviatori, l’Opera nazionale per la maternità e linfanzia dei fanciulli, l’ Opera nazionale combattenti, lEnte nazionale per i lavoratori rimpatriati e i profughi.
Decine sono gli Enti pubblici che si occupano di formazione: vedi lEnte nazionale per laddestramento dei lavoratori del commercio (Enalc), lIstituto nazionale per laddestramento e il perfezionamento dei lavoratori dellindustria (Inapli) e lEnte per listruzione e laddestramento nel settore artigiano (Iniasa). E poi gli enti che difendono le identità locali, i mille campanili: in Veneto c’e lIstituto per la conservazione della gondola e la tutela del gondoliere. Nel Trentino Alto Adige i ladini hanno il loro Istituto storico per lidentità della lingua. In Piemonte troviamo ilCentro piemontese per gli studi africani e in Campania resiste lEnteper lo studio dei materiali plastici per i poteri di difesa dalla corrosione.
Decine sono le Fondazioni che ricevono ogni anno dallo Stato centinaia di migliaia di euro per garantire il loro funzionamento, fondazioni che si occupano di storia, arte, cultura, religione, difesa, sicurezza, commercio, musica, cinema, santi, poeti e navigatori… Ma dei relativi bilanci si conosce poco o nulla.
Decine e decine, cinquecento, forse mille gli Enti che nessuno riesce a smuovere: basta un bel ricorso al TAR e tutto si ferma! E ogni volta che si prova ad eliminare uno, apriti cielo: insorgono indignati i giornali locali, i potenti del posto, sindaci, presidenti e vescovi. E poi si riuniscono i consigli di amministrazione, si commissionano ricerche, studi, verbali, appelli, ricorsi…. E tutto finirà, come nel passato, nelle nebbie della potentissima burocrazia italiana, che degli enti inutili ha bisogno per ottenere incarichi e consulenze. E la politica? Anche alla politica servono: da qui vengono fuori importanti pacchetti di voti. Che di questi tempi sono preziosissimi!
Per cui bene Renzi, via ai doppioni costituzionali, poi subito serve una legge netta chiara, precisa ed efficace che cancella con un tratto di penna tutti quei 500 enti che sono stati inseriti nella lista degli Enti inutili. Si risparmiano 10 miliardi all’anno, si disbosca la giungla degli apparati e delle burocrazie, si rende più moderno questo nostro Stato.