Con la crisi, la ‘ndrangheta diventa padrona delle imprese!
Grido dallarme del deputato del Pd, on. Franco Laratta, membro della Commissione Antimafia: la mafia, lndrangheta e altre associazioni criminali approfittano della recessione economica per fare affari e per aumentare notevolmente il controllo sulle imprese e sulleconomia meridionale e anche nazionale.
Lon. Franco Laratta, parlando stamane a Cosenza nel corso di un incontro con imprenditori calabrese ha rivelate che Lattuale fase di drammatica recessione finanziaria ed economica rappresenta una grande occasione per rafforzare il potere economico delle mafie. Comè ormai noto, la ndrangheta calabrese (un pò meno camorra e mafia), dispone di una molta liquidità finanziaria, grazie al fiorente traffico internazionale di droga. E questa massa di liquidità che si trova nella casse della criminalità organizzata, deve essere investita proprio in questo momento di gravissima crisi. Cosa che sta accadendo regolarmente.
Secondo il parlamentare del pd: La crisi ha provocato una grande difficoltà agli istituti di credito che non erogano più come prima né credito né mutui alle imprese. Inoltre, il crollo delle borse mondiali ha fatto crollare il valore dei titoli e delle azioni di tutte le società quotate, con perdite dal 30 al 50%. Una miscela esplosiva che rende facilmente scalabile qualsiasi azienda quotata in borsa. E non solo. In gravi difficoltà sono anche le piccole e medie imprese che sono rimaste a corto di liquidità. Le mafie, ricche invece di liquidità, stanno acquistando a prezzi stracciati i titoli e le azioni delle aziende, ed entrano nelle piccole e medie imprese con notevole facilità. Questo al nord come al sud Italia, e perfino in altri Paesi europei..
Secondo lon. Laratta questa situazione porterà: ad un notevole aumento d i reati come le truffe, le rapine, la criminalità di strada, la violenza, le minacce e i ricatti. Per cui gli investigatori e le forze dellordine finiranno per occuparsi sempre di più di questi reati che creeranno un forte allarme sociale e una conseguente distrazione degli inquirenti dai reati di mafia, di criminalità organizzata e di tutti gli altri gravi reati connessi e collegati. A ciò aggiungiamo che la limitazione delle intercettazioni, come si prevede nella nuova legge in discussione in parlamento, provocherà molti problemi.
IL commissario antimafia on. Laratta attacca duramente il provvedimento che limita le intercettazioni, in corso di approvazione alla Camera. Per il deputato: le intercettazioni vengono limitate nel tempo, perché per poterle utilizzare sono necessari chiari indizi di colpevolezza (più o meno gravi lo vedremo a legge approvata), perché lattuale testo equipara le intercettazioni alle riprese visive e all’acquisizione dei tabulati, cioè i dati esterni alla comunicazione. Questo significa, ad esempio, che le riprese davanti ad un negozio, o lungo una strada, nei centri storici o nelle aree di servizio potrebbero non essere più utilizzate per smascherare gli autori di gravi reati. Grazie a queste riprese sono stati finora individuati covi e rifugi di latitanti e di mafiosi. Dora in poi tutte le limitazioni previsti per le intercettazioni potrebbero essere estese a questi altri strumenti di indagine. Una cosa gravissima, che fermerà le indagini per mafia e criminalità organizzata, rendendole più difficili e complicate. E nel sud Itali senza questi strumenti (intercettazioni, telecamere nascoste, riprese video in punti e luoghi diversi) molti arresti eccellenti non si sarebbe potuti fare, molti delitti della criminalità organizzata non avrebbero avuto un colpevole, così pure per il traffico di sostanze stupefacenti che come sappiamo è la prima fonte di reddito della ndrangheta.