Comitato provinciale per lemersione dal lavoro
Non ci sarà emersione dal lavoro nero nella nostra provincia fino a quando non saranno realizzate alcune condizioni. E precisamente: non sarà facilitato laccesso al credito per le imprese; non saranno rivisti i tassi di interesse praticati dalla banche che a tuttoggi sono i più alti dItalia; non saranno immesse sul mercato le ingenti risorse finanziarie costituite dai Fondi Comunitari che giacciono nelle casse regionali.
E questa la conclusione alla quale è giunta il Comitato provinciale per lemersione dal lavoro che si è riunito presso la Camera di Commercio sotto la presidenza dellassessore provinciale al Lavoro, Franco Laratta, presenti i rappresentanti delle istituzioni, associazioni di categoria, sindacati, organismi dello Stato sul territorio.
Laratta ha iniziato la riunione esprimendo una forte riserva nei confronti del parlamento che proprio in questi giorni ha istituito una nuova Commissione chiamata ad operare nel campo del lavoro sommerso. Sebbene le competenze sembrano vagamente diverse- ha detto lassessore provinciale- non capiamo lo spirito e la necessità di istituire lennesima commissione. Sarebbe stato meglio se il governo creasse le condizioni per far funzionare lattuale commissione sullemersione del lavoro nero, dotandola di mezzi e attribuendole più forti funzioni e competenze. A tuttoggi lavoriamo con scarsi mezzi e con la sola disponibilità della Provincia.
Nel corso della riunione della Commissione sono state analizzate le situazioni economiche e sociali del territorio cosentino e si è potuto accertare come è ancora troppo difficile e poco conveniente per le aziende che operano in nero e per i loro addetti emergere dallillegalità per occupare uno spazio sul mercato in piena legittimità. La mentalità è ancora quella dellopportunità di creare ricchezza senza alcun condizionamento, mentre la convenienza di mettersi in regola non è stata ancora capita o non è stata percepita come una vera occasione.
Tra i punti necessari che la Commissione ritiene indispensabili per convincere le imprese che operano nel sommerso cè quello relativo allutilizzo dei fondi comunitari. Comè noto il POR Calabria prevede lutilizzo di ingenti risorse finanziarie europee che a tuttoggi sono pressocchè fermi alla Regione. Solo immettendo sul mercato e sul circuito produttivo tante risorse finanziarie si potrà creare ricchezza, quindi occupazione, per cui sarà possibile convincere le imprese ad emergere per partecipare alla crescita e allo sviluppo del territorio.
Altro punto importante è laccesso al credito e il costo del denaro che di fatto rappresentano una palla al piede per lo sviluppo della Calabria. Laratta ha poi ricordato che non è possibile alcuna forma di sviluppo in una realtà in cui il costo del denaro è il più alto dItalia.
A tale proposito la Commissione ha accolto la proposta dell assessore provinciale di promuovere un incontro-confronto con gli istituti di credito che operano nel nostro territorio allo scopo di capire le ragioni delle difficoltà dellaccesso al credito e le motivazioni del eccessivo costo del denaro in provincia di Cosenza.