Ci sarà una nuova DC?
Cè voglia di rafforzare a sinistra il riformismo moderato di Ds, Margherita, socialisti democratici, laici. Unalleanza capace di governare il Paese senza aggredirlo.
da “il Quotidiano” di lunedì 5 settembre 2005
Ma davvero come dice Prodi Il Centro è la causa di tutti i mali italiani? Davvero
Il tema è tornato di scottante attualità dopo la presa di posizione dellex Commissario europeo Mario Monti e con la violenta lite tra Udc e Berlusconi di queste ultime settimane.
Ma che sia di attualità non significa che possa essere realizzato in tempi brevi un nuovo Centro in Italia. Una nuova Democrazia cristiana non è oggi riproponibile! Come dice De Mita, che della Dc fu un autorevole segretario politico: Per la riproposizione della DC come sigla o nostalgia del passato non cè spazio. Mentre cè un pezzo di elettorato pronto a ritrovarsi in una cultura che è stata capace di decisioni rivoluzionarie come
Allora, cosa fare se il sistema politico italiano è di fatto in panne? Come far funzionare le regole, costruendole e rispettandole insieme, rispettare le Istituzioni, garantire maggioranze forti e governi stabili? La democrazia dellalternanza – ha scritto Follini – ha bisogno di interpretare il copione bipolare in maniera meno estremistica e meno faziosa di quando sia avvenuto fin qui. Il sistema bipolare si è dunque inceppato perché in entrambi gli schieramenti prevalgono gli estremismi? Può darsi. Ma con ogni probabilità il bipolarismo non funziona perché non è mai stato completato: per la verità il maggioritario è stato impiantato in un sistema ancora perfettamente proporzionale. Un ibrido che ha provocato danni alle istituzioni e in molti casi le ha portate alla paralisi. A ciò si aggiunga la giungla dei sistemi elettorali che funzionano in comuni, province e regioni.
Nonostante ciò, gli italiani hanno capito rapidamente come utilizzare il sistema bipolare: premiando le coalizioni che governano bene, bocciando quelle che non producono, dando segnali fortissimi ai governi in carica (vedi le ultime elezioni regionali) e preparandosi a votare la coalizione che si rende credibile e con un programma e un gruppo dirigente validi.
E allora, dovè questa voglia di centro? Perché se ne parla così tanto? Va premesso – prima di tentare una risposta plausibile – che
Riproporre oggi
La verità – se qualcuno sa qual è la verità – è che la gente non sente il bisogno di una nuova Dc. Piuttosto chiede una politica di centro (cioè moderata). Un modo di fare politica che porta i poli a scrivere regole condivise, a riformare le istituzioni democratiche, a dialogare sui grandi temi, a individuare una politica estera comune, a lavorare insieme contro il terrorismo e in difesa delle libertà.
In questo senso è forte la voglia di democrazia cristiana. Forse ancora di più del primo centro-sinistra: quellalleanza tra cattolici, sinistra democratica, liberali, forze sociali che consentì allItalia di sconfiggere gli estremismi, riavviare leconomia, e portare il nostro Paese tra i 7 grandi del mondo.
Per dirla in termini moderni, cè voglia di rafforzare a sinistra il riformismo moderato di Ds, Margherita, socialisti democratici, laici. Unalleanza capace di governare il Paese senza aggredirlo, dando vita ad un riformismo dialogante, ad una politica dellinnovazione in tutti i campi.
Così come a destra si sente il bisogno di dare più forza ai centristi dellUdc (per una volta decisi ad ottenere qualche risultato dopo 5 anni di umiliazioni subite) e a quelle anime moderate che pur esistono in Forza Italia e altrove.
In questo senso, ben venga una nuova Dc, un nuovo modo di concepire la politica. Ma il sistema bipolare va migliorato, non certamente cancellato.
Franco Laratta
Vicesegretario regionale vicario