Centro interprovinciale per l’impiego a San Giovanni
E un momento importante per la città di S. Giovanni. Non solo non si cancellano altri Uffici, ma se ne apre uno nuovo per lintero hinterland.
SAN GIOVANNI IN FIORE – Dopo la riforma che ha interessato gli ex Uffici di collocamento, i quali, comè noto, dipendevano dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale, e che ora sono gestiti dalle Amministrazioni provinciali competenti per territorio, non si capiva bene quale ruolo potesse assumere San Giovanni in Fiore per via del fatto che, intorno ad esso, non esiste alcun comprensorio, se non i paesi della presila dellalto crotonese che, però, ricadono tutti in provincia di Crotone.
Da qui lo studio e lidea di Franco Laratta, assessore provinciale al Turismo, alle politiche giovanili e al mercato del lavoro di Cosenza, grazie al quale è ora in via distituzione proprio nella cittadina florense un centro per limpiego interprovinciale.
Laccordo, secondo quanto riferito, è stato firmato lo scorso 26 settembre, dai presidenti delle Province di Crotone e Cosenza, Carmine Talarico e Antonio Acri. Laratta, che ha lavorato per più di un anno al progetto, ha anche redatto coi suoi più stretti collaboratori la ristrutturazione della vecchia rete del collocamento ed ha, quindi, proposto allAmministrazione provinciale di Crotone, di istituire un centro per limpiego a San Giovanni in Fiore con competenze per la Sila cosentina e i paesi dellalto crotonese. I due enti locali, dunque, hanno deliberato e, successivamente, firmato la convenzione, mercoledì 26 settembre.
Per come ha illustrato la novità lassessore Laratta, si tratta della prima struttura interprovinciale in Calabria che si occupa di erogare servizi ai cittadini. Il nuovo ufficio, che si chiama Centro per limpiego, rientra tra la riforma dei servizi per limpiego, voluta dallex ministro Bassanini, e recepita poi da unapposita legge regionale a hoc ed applicata quindi – dalle province.
Il Centro per limpiego si occuperà delle politiche attive del lavoro, della formazione professionale, dellassistenza alle imprese e dellaiuto ai giovani disoccupati e alle fasce deboli delle popolazioni.
Nella provincia di Cosenza, saranno istituiti cinque centri: Cosenza, Rossano, Castrovillari, Corigliano e Paola. Oltre a questi, vi saranno sette sub-Centri: Trebisacce, Cassano, Rogliano, Scalea, San Marco Argentano, Acri e, appunto, San Giovanni in Fiore.
E soddisfatto Franco Laratta, autore principale del sub-Centro di San Giovanni ed osserva: E un momento importante per la città di San Giovanni. Non solo non si cancellano altri Uffici, ma se ne apre uno nuovo, importante e per lintero hinterland. E poi cè il forte segnale di collaborazione fra le due Province.
Per il presidente Antonio Acri, anchegli sangiovannese come lassessore Franco Laratta, San Giovanni avrà un Centro per limpiego che svolgerà funzioni importanti nellambito della riforma del vecchio collocamento.
Nel merito del nuovo Ufficio del lavoro, è entrato anche il consigliere provinciale del Collegio silano, Salvatore Audia, a parere del quale: Si tratta di unopera meritoria che ha visto lassessore Laratta in prima linea, in un momento di forti ridimensionamenti, il Centro per limpiego inverte una filosofia che continueremo a combattere.
Sin qui i fatti, come realmente sono. Una considerazione a margine, però, è dobbligo. San Giovanni, il gran paese della Sila, in tanti anni ha perso diversi uffici e molte occasioni, perché non ha comprensorio. A salire verso Montescuro solo villaggi, nessun paese. I vicini di casa sono e soltanto Savelli, Castelsilano, Cerenzia e Caccuri. Coi quali era nata lex Usl 13, il Distretto scolastico, il Sistema del libro e tante altre unioni intercomunali. Il tema del referendum e, dunque, la proposta del cambio della provincia di San Giovanni con Crotone non era unidea negletta. Era, probabilmente, unoccasione di sviluppo, nella quale San Giovanni avrebbe assunto naturalmente – al ruolo di vice capoluogo di provincia. Di questo tema ce ne vorremmo dimenticare, ma i dati sono più forti. E ci arrivano addosso, senza volerli, né cercarli, come quelle pietre di Primo Levi. E poi, oggi, chi non riconosce che la virtù è negletta !?